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Ricordo di Antonio Di Preta

 

Il prof. Antonio Di preta era nato a Settefrati nel 1916 ed e' morto a Firenze nel 2000. Nella sua meravigliosa Citta' di adozione era stato insegnante di letteratura italiana, prima ai Licei e successivamente all'Universita', titolare della cattedra di Filologia Dantesca. Per molti anni e' stato anche autorevole consulente di Case Editrici specializzate nella pubblicazione di testi e studi letterari. Antonio amava molto   Settefrati e quaranta anni fa vi aveva acquistato e restaurato una casa stupenda, una delle piu' belle del nostro paese;  puntualmente ad agosto vi tornava per  un periodo di riposo. Negli anni, mai ostacolata da una notevole differenza di eta', fra me ed Antonio fiori' una grande amicizia della quale sono stato fiero  e che ora rimpiango  per averne avuto tanto,  anche se vi ho portato solo cio' che potevo, poco. Ci sentivamo per telefono con una certa cadenza e talvolta ci scrivevamo; Antonio era un uomo simpatico, buono e gentile, uno studioso serio ed umile e un amico sincero. Non so' pensare ad altro modo per ricordarlo che a quello di scrivergli come quando era ancora in vita.

 

 

Nel primo anniversario della morte di Antonio Di Preta. 6 Febbraio 2001

 

Caro Antonio,

e' passato rapidamente un anno da quando appresi che... fu molto triste e compresi che il mio mondo si era impoverito, che non sarebbe piu' stato lo stesso.

Come Dio volle passarono alcuni giorni.

 

Voi dunque partirete con gioia

Sarete ricondotti in pace.

I monti e le colline davanti a voi

Esulteranno di gioia

E tutti gli alberi batteran le mani.. (Isaia)

 

....questo e' il canto che si levo' dalla mia anima per dirmi che eri stato accolto da alberi e colli plaudenti. Ed ancora mi parve di udire:

Bisbigliano i faggi e brilla il mattino (Marsella)

Ed ancora:

Ti canteremo noi cipressi i cori

Che vanno eterni fra la terra ed il cielo (Carducci)

Ed ancora;

Tu felice o Tytira che insegni alle selve

il nome della bella Amarillide (Virgilio)

 

Ecco i nostri alberi, i tigli, il tuo noce, i faggi di Canneto i cipressi: era possibile udirne i sussurri a Settefrati in Agosto. Un filo d'oro parte dall'eternita' e attraverso Mefite , Montecassino, l'antica chiesa benedettina presso la quale il tuo corpo riposa, ci ha condotti ad un Sorriso che non e' di questo mondo , al Sorriso della Vergine Madre, Colei che abbiamo sempre amato.... ecco la sensazione di avvertire angeliche presenze ... ecco perche' gli alberi sussurravano, o cantavano... e noi sentire di esser parte del coro con il sole e le altre stelle.... Il Regno di Dio   in un Sorriso . Caro Antonio ci dicevamo che l'anno cominciava il 14 Agosto;  dei quali ce n'e' concesso un certo numero, poi viene il 14 Agosto vero. Quello che ora io attendo per stare con gli amici alla presenza di Colui che da' voce ai poeti e che fara' fiorire infiniti sorrisi.

Antonio

 

21 maggio 2002

Caro Antonio,

         mi occorre di avere del tempo a disposizione, un po' per via del lavoro che svolgo un po' perche' dormo di meno. Ho trovato spazio  per riflettere e per curare interessi che avevo dovuto sempre trascurare. Riflettere e potrei dire ricordare e rielaborare e rivivere il mio mondo,  i suoi fantasmi e le sue bellezze; il tempo pero' fugge e mi da urgenza...perche' non sono riuscito a dare sfogo ad una sorta di pressione interna che a volte sussurra altre volte grida.  Un po' pellegrino, un po' fuggitivo, un po' disperso ... l'anima sempre vagante negli stessi luoghi ... Mi sono anche accorto che, salvo affetti stretti, i piu' di coloro che mi interessano sono tornati al loro paese ( il grande Petrarca). Quel che cerco non ha residenza e mi fa vagare inquieto.   Dove e con chi? A Settefrati con gli  amici... a Casalorda con il vento ... davanti ad un foglio di carta bianco sul quale sperare che prenda forma qualche briciola di vita  .. davanti a un computer a cercare di riordinare le memorie, a scrivere forse un testamento. E' maggio e il pensiero vola ai colli di ginestre del paese,  ( Leopardi, ancora una volta) al loro odore che non sento piu' e che desidero come mai ho desiderato, ... ah,  l'odore dei tigli ...  il canto del cuculo... la pioggia battente sulle foglie   dell'ornello .. e' maggio un altro maggio che rilancia la terra e mi lascia ancora un po' indietro... non ce la faro' piu' a cercare in alto il cielo piu' puro... non ce la faro' piu'... il mio mondo si sta facendo sempre piu' piccolo e tanti  spazi si sono chiusi per sempre al mio passo ed al mio sguardo.... un torpore lieve si impadronisce di me, sfumano i contorni di tutto ... forse la morte non e' un evento istantaneo ma graduale , forse sono gia' un po' morto anch'io....

Ricordo Casa di Marra e le belle sere a base di vino rosso, pane, spaghetti ...  ricordo che verso  questa casa era intervenuta una certa familiarita', un certo affetto; non ho piu' avuto il coraggio di passarci davanti ...  povera casa di Marra,  e  povero me. Sola, in un cielo altissimo, fra stelle lontane si rifugia  l'anima mia... "giuso, intra i mortali"  e'  inutile ed impossibile cercare ancora... .

Addio amico delle Muse ed amico mio.

A.

 

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