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L'alba del mondo.

Il breve testo che segue e' stato da me tradotto dall'inglese nel settembre 1932. L'originale, un foglio scritto a mano con grafia un po' difficoltosa da leggere, era fra le pagine di un libro antico in lingua tedesca, stampato a Lipsig e datato 6 november 1688, un atlante di botanica. Spero di essere stato un fedele traduttore. Alcune parole dello scritto erano illegibili per l'ingiuria del tempo, e nella traduzione sono indicati,  come s'usa "[...]". Non saprei dire se sia valsa la pena riesumare il breve testo dalla sua quiete. Ma non sbagli il lettore nel liquidare il raccontino come un gioco onirico, a me ha dato da riflettere, l'apparente inconsistenza del fatto narrato non tragga in inganno, ma non diro' altro sul mio sentire.

Dunque.....

Come e' stato creato il mondo non lo sa nessuno, [..] i testi sacri e le moderne teorie non sono ben armonizzabili, ... soli in un universo senza limiti, .. l'incomprensione della nostra origine contribuisce a farci sentir miseri. Tutto e' doloroso ed inconsistente, di certo non vi e' nulla, salvo un'immensa nostalgia, si', certo , nostalgia, desiderio cioe' di qualcosa di gia' noto, e di eco dolce e desiderabile, di un perduto amore di cui noi non ricordiamo piu' il nome..... smarrito il sentiero nel buio fitto che ci  invade, rumori sinistri ed orribili silenzi ci riempiono.... e giu',  nelle piu' profonde caverne del nostro essere vi e' una terra aridissima, una sete atroce. Da qualche parte dovra' pur esserci dell'acqua........ Io non so dov'e' l'acqua vera, ne' so quando e come e dove, ne',  soprattutto, se la trovero'. Ma ascoltate cio' che mi accadde ieri... 5 marzo 2248, ore 20:30 circa, in un certo luogo che non rivelero' perche'  non necessario per la comprensione del fatto. Una persona che giaceva in un dormiveglia si e' girata, ha sorriso, si e' poi rigirata. Il fatto e' tutto qui. Ma io ho capito tutto. Non avrei mai immaginato cosa puo' scatenare un evento apparentemente insignificante.... giunto come una rivelazione istantanea di mondi sconosciuti, di acque alte, per cui la solitudine ed il silenzio divengono improvvisamente piacevoli, piani, e tutto s'acqueta, come il ruminare di un bove, come una nuvola che passa leggera, come il riposo di un pellegrino, come il sonno delle rocce. Ogni cosa contiene se stessa e tutte le altre cose, [...], [...] e questo e' il vero fondamento di tutte le universalita', di tutte le fraternita', ogni istante contiene tutta l'eternita' .... ma non sempre, anzi quasi mai e' dato di percepire un segno che ci narri di cio' che perdemmo in un giorno immemore e disperato, dolorosissimo. Ma ora so, un sorriso me l'ha rivelato,  che un'alba di luce beata ed eterna si schiudera', io ne ho avuto anticipazione.......il cuore si e' acquietato, coltivero' il ricordo di un sorriso che continua a brillare e a sussurrarmi di dolcezze possibili....

16/11/04