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Riccardo Frattaroli
Commemorazione
di Annino Marchelletta
Ciao
Antonio,
ti allego una serie di foto ( di Mario Fantozzi ) scattate a Pietrafitta
domenica 27 Maggio in occasione della Commemorazione di Annino
Marchelletta barbaramente ucciso dai tedeschi il 27 Maggio del '43. La
commemorazione, che è al secondo anno, organizzata dall'amministrazione
di Settefrati, da me orgogliosamente condottac, è stata fortemente
voluta dal Vicesindaco Antonio Bernardelli che ne ha curato anche
l'organizzazione. Il "silenzio", che ha reso ancora più struggente la
commovente manifestazione, è stato eseguito dal giovanissino e
bravissimo trombettista Alviano Daniele. Una identica manifestazione per
Agosto, la proporrò alla mia amministrazione per ricordare un altro
settefratese, Raffaele Vitti. Inoltre permettimi di dare un cenno, ai
giovani soprattutto,di quanto ho potuto raccogliere in merito agli
avvenimenti di quel periodo.
Esistono
due descrizioni del passaggio della Guerra a Settefrati ed in tutta
l'area adiacente Cassino. Quanti lutti furono riservati ai settefratesi
in quei tristi giorni. Sembro' agli inizi impossibile ma anche un
piccolo e povero paese di montagna fu coinvolto in eventi che hanno del
terribile. Tutto nacque dal fatto che nel corso della guerra, per
contrastare l'avanzata verso nord degli alleati sbarcati a sud, i
tedeschi si attestarono a Cassino e sulle alture circostanti; la scelta
di Cassino come punto di resistenza, evidentemente logica sul piano
strettamente militare, portò la guerra nella nostra terra. Il nostro
paese vide da un certo punto in poi l'acquartieramento di tedeschi che
muovevano da Settefrati per le loro azioni sui monti della Meta; come
conseguenza della presenza dei tedeschi vi furono bombardamenti aerei
americani, con tre vittime (Emilia e Michelina Corona (madre e figlia,
quest'ultima di solo 4 anni) il 15 dicembre 1943, lungo la strada della
Madonna delle Grazie, Filomena Vitti di anni 77 , il 15 gennaio 1944 a
Piazza Pasquale Venturini). Nel corso di quei mesi Annino Marchelletta e
Raffaele Vitti furono uccisi dai tedeschi per motivazioni che hanno
dell'assurdo e con metodi che non meritano commento: solo eterna infamia.
Dopo i bombardamenti e con l'intensificarsi dei cannoneggiamenti tutto i
paesani dovettero sfollare verso paesi piu' riparati e molti finirono
lontani, a Roma , in Sicilia nel Nord. Una relazione di Marsella e di
Domenico Vitti, che io sappia, sono le uniche che diano un resoconto
completo della guerra a Settefrati, sono ben scritte e questo non
stupisce , e sono preziose per chi ha a cuore la storia del paese; in
questo caso una triste pagina di storia cui fummo condotti dalla
incapacita' di capire che ci si stava avviando verso una lunga e
dolorosa tragedia della durata non di poche settimane ma di ben 2,074
giorni, come puntualmente annotato nelle relazionì. Colpisce negli
scritti la capacita' che hanno Don Crescenzo e Domenico Vitti di
tratteggiare con efficacia tutta la situazione generale di riferimento
con poche righe e di presentare con grande forza espressiva le
sofferenze e lo stato d'animo di un intero paese venutosi a trovare in
una situazione molto difficile. Non aggiungerei altro se non un doveroso
pensiero. a Don Crescenzo e Domenico Vitti che con i loro scritti hanno
lasciato una eredita' a tutti coloro che, amando Settefrati e Canneto,
sono avidi di apprendere riguardo alla storia antica e recente dei
luoghi amati. Si potra' essere piu' o meno religiosi, piu' o meno
inclini a vedere la vita nello stesso modo che traspare dagli scritti di
cui parliamo, ma non si potra' non essere grati ai miti uomini che
amarono Settefrati nel suo popolo oltre che nelle sue nobili tradizioni
radicate nel Cristianesimo, in Benedetto, nella Madonna. L'aria che si
respira dagli scritti di Domenico Vitti e di don Crescenzo e'
pulitissima, come quella dei nostri monti, quello che loro scrivono
convincono sempre senza sforzo alcuno, e poi, importantissimo, lo scrive
con una discretissima eleganza senza mai scivolare in quella rancida
retorica che purtroppo ……………….
3 giugno 2012
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