Ricordo di
Aniceto
Venturini.
Aniceto Venturini nato nel 1843 e morto
nel 1887 e` l'autore dell'Evviva Maria, l'inno
settefratese alla Madonna Di Canneto. Il Venturini fu Sindaco di Settefrati dal
1872 al 1887. La breve ed interessante biografia che si propone fu pubblicata
anni addietro sul Bollettino del Santuario di Canneto.
A un secolo e piu`
dalla sua
composizione . |
L'EVVIVA MARIA DI CANNETO
|
"L'Evviva Maria", il canto popolare che echeggia nelle festivita` della Madonna
di Canneto, ha piu` di cento anni.
Ci e` sembrato doveroso in occasione delle prossime feste ricordare l'autore di
questo innno : Aniceto Venturini.
Nacque
a Settefrati nel lontano 23 febbraio del 1843 da Pasquale Venturini, che fu
Sindaco del paese dal 1847 al 1869 e da Enrica Gramegna. A ventisette anni sposo'
Maria Santoro di Alvito ed ebbe due figli: Pasquale e Gaetano. Come letterato fu
molto prolifico, numerose infatti sono le
sue pubblicazioni. La prima in ordine di tempo e` intitolata : "La gloria
del mio paese", ovvero i due Alberici a Settefrati. In questo libro l'autore
mostra molta erudizione congiunta ad una particolare abilita` nel ricavare da
documenti dimenticati notizie preziose illustrative delle antiche glorie del
nostro paese, cioe` Alberico il Visionario (1101-1154?) ed il Cardinale Alberico
(1008-1088), il primo noto per il suo "Somnium" considerato una delle fonti
della Divina Commedia, l'altro strenuo difensore della Eucarestia contro
l'eresia di Berengario.
Seguono poi la cronaca di un "Pellegrinaggio al Santuario di Nostra Donna del
Canneto nei cinque giorni della festa" stampato nel 1869, ed un libretto di
versi del 1871 ed infine l'ultima opera: "Discorsi domenicale di un laico agli
operai", dato alle stampe nel 1886. In quest'opera in cui si affronta la
problematica della questione sociale, l'autore, offuscato dalla sua
formazione liberalrisorgimentalista, pur avendo individuato il carattere
composito della suddetta questione, non seppe affiancare ai motivi economici
l'altra componente essenziale della problematica stessa: quella religiosa.
Nella vita pubblica il Venturini si distinse per le sue qualita` di
amministratore comunale, infatti Aniceto nel 1872 fu designato sindaco, carica
che mantenne fino alla sua morte avvenuta il 19 gennaio del 1887 a soli 43
anni.
Potremmo dilungarci sulle numerose opere pubbliche che vennero eseguite durante
il suo mandato: (come risulta esoconti amministrativi che ogni tre anni venivano
dati alle stampe e resi di pubblico dominio) dalla costruzione del Cimitero, a
quella della Piazza, del Colle e della Casa Comunale... ma oggi vogliamo
ricordarlo in qualita` di autore di quell'inno che da varie generazioni i fedeli
cantano in onore della Madonna. La datazione del canto e` impossibile farla in
quanto nel manoscritto non e` riportata alcuna data.
Si puo' ipotizzare che il canto sia stato scritto nell'anno 1869 oppure
nell'anno 1874. Nel '69 infatti l'autore nell'opera riguardante la cronaca di un
pellegrinaggio a Canneto durante le feste del '69 in molte poesie e canti che
sia come tematica che come metrica sono molto vicini all'inno dell'Evviva Maria.
Per quanto riguarda la seconda ipotesi, ol Marsella nella sua iconografia
storica sulla Madonna di Canneto afferma che nel 1874 fu scolpita a Cassino
dallo scultore Petronzio la statua della Madonna Bianca di Canneto
custodita a Settefrati. E` probabile, dunque, che il canto sia stato in un certo
qual modo commissionato al Venturini in onore della nuova statua che da
quell'anno in poi fu portata in processione a Canneto.
Queste sono solamente ipotesi di lavoro ne` altronde e` possibile fornire
elementi di maggior cewrtezza, considerata l'enorme scarsita` di documenti
riguardanti la storia locale.
Resta tuttavia indiscussa la bellezza di questo inno che il Venturini ha
sviluppato in diociotto strofe seguendo, come struttura portante lo schema delle
litanie lauretane.
Sono ormai cento anni che attraversoo le parole di Aniceto Venturini i fedeli
della Madonna di Canneto esprimono la loro fede e la loro speranza. E` facile
pensare che l'autore contasse su opere pi` "concrete" come quelle compiute
nel suo periodo di amministratore per restare nel ricordo dei posteri. Invece
sono state quelle strofe, forse composte in un tranquillo pomeriggio
settefratese, a tramandarne la memoria, confermando che il tempo ha
potere sulla materia ma non sullo spirito.
La redazione [del bollettino del Santuario di Canneto]
18 dicembre
2006
|