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Terremoti...

Stiamo seguendo con compassione  quanto sta accadendo  all'Aquila e paesi vicini:  morti, feriti, distruzioni, paura. 25 anni fa successe anche a noi, sebbene in modo molto meno grave. Al di la` della compassione umana qualche breve riflessione non fara` danno. Un tecnico di rango parlando dei terremoti in generale alla RAI ha detto fra l'altro due cose che inducono a riflettere: 1. a San Francisco o a Tokio un terremoto di energia pari a quella liberatasi nel terremoto dell'Abruzzo non avrebbe provocato nemmeno un morto; 2. cio' che uccide non e` il terremoto ma la casa, e il piu' delle volte, paradossalmente,  la propria casa. Sintesi : una casa ben fatta resiste benissimo ai terremoti, anche ai peggiori per cui senza alcuna ombra di dubbio bisogna che le case siano fatte come si deve, perche` prima o poi vi saranno altri terremoti; difatti  la storia ha detto con chiarezza che in tutta l'Italia centro-meridionale il periodo che intercorre  fra un terremoto e l'altro e` dell'ordine dei decenni, non dei secoli. Vi saranno quindi altri terremoti e per evitarli  non possiamo far nulla : ma possiamo evitare i morti, i feriti, le distruzioni. Ora, c'e` un ritardo che ha del pazzesco nelle tecnologie comuni adottate in edilizia rispetto a quanto si potrebbe fare con i materiali moderni, un ritardo che ha del folle. Cio' che rende una costruzione vulnerabile ad una scossa sismica e` il peso delle strutture, la loro scarsa resistenza meccanica, la loro fragilita`  indotta dalla fragilita` dei materiali adottati, e le vecchie case di tutti i paesi italiani sono pesanti, poco resistenti e fragili. Esempio : i manti di copertura ancora fatti in terracotta, come migliaia di anni fa, ma per quale motivo non prendere atto che per intercettare la pioggia basterebbero laminati plastici leggeri, resistenti, di basso costo di acquisto, di installazione e di manutenzione? Fareste un ombrello di terracotta (in fondo il tetto e l'ombrello devono ambedue riparare dalla pioggia...)?. Esempio: i pavimenti in cotto o ceramica: pesano,  costano molto, non sono buoni isolanti termici ne' acustici, sono di costosa installazione;  alternativa: vi sono dei laminati in legno di pochi millimetri di spessore e di facilissima installazione e leggerissimi e bellissimi. Esempio: le tamponature : mattoni forati a 6 fori per gli interni a 12 fori + 6 fori per gli esterni : sentito mai parlare dello "sheetrock" (quello che spregiativamente viene bollato come cartongesso....) in congiunzione con travettini di legno "two by four" di costo bassissimo, di installazione cosi' facile che l'ho imparata anche io.... Viene in mente.......... la vecchia trebbiatrice: ruote in ghisa di grande diametro, cinghie di cuoio minacciose, movimenti lenti, cigolante, rumorosissima, stranissimo mostro antidiluviano...ma doveva in fondo combattere solo contro spighe di grano che sono deboli come la pioggia. La casa di oggi dovrebbe avere strutture portanti metalliche e superfici orizzontali e verticali basate su materiali sintetici moderni e in parte su legno. Il bello? Noto che tutti i musei che si costruiscono ora sono tutti fatti come io vorrei fossero fatte le case, e poi le costruzioni dovrebbero essere tutte figlie del loro tempo: non facciamo piu' trebbiatrici.... . Non si vuole il cartongesso... non si vogliono i laminati plastici a copertura dei tetti,  non si vogliono i laminati di legno per i pavimenti.....: attenzione il terremoto tornera` , e` certo che tornera`, e purtroppo non sara` facile per  la scienza predire tempi luoghi ed intensita', al di la` di certe povere chiacchiere che non ci sono state risparmiate  in questi giorni di lutto. 7 aprile 2009

Terremoti 2

Di terremoto se ne sta parlando moltissimo alla televisione italiana e gli spunti di riflessione sono tanti. Di uno in particolare vorrei dire qualcosa, sperando di aver capito a sufficienza, altre riflessioni avevo gia’ proposto su questo sito (svecchiamento delle arcaiche – per certi versi – tecnologie di costruzione). Intenderei ora dire qualcosa sulle fondazioni degli edifici in genere. L’energia che pone in movimento una struttura sotto una scossa sismica  si distribuisce su molte frequenze e ci sono componenti vicine alle frequenze proprie di risonanza delle strutture (o di parti di esse) per cui il sistema amplifica l'ampiezza geometrica dell'eccitazione ricevuta e le enormi forze di inerzia che ne conseguono fanno il resto,  fratturando nei punti di minor resistenza con le conseguenze che ne derivano. Quello che si sta ventilando un po’ in tutto il mondo e` di isolare l’edificio dal suolo su cui e` fondato con spessori di materiali, particolari in questo: sono materiali  elastici per quanto possible e dissipativi ancora per quanto possibile. Un esempio introduttivo: se tocco con mano nuda qualche oggetto che vibra sento tutta la vibrazione, ma se fra la mia mano e lo stesso oggetto vibrante interpongo uno strato di gomma tenera sento le vibrazioni in modo molto ridotto o non le sento affatto se lo spessore di gomma e`  sufficiente alla bisogna. La “virtu`”  di  spegnere le vibrazioni non la ha solo la gomma (se un'automobile non avesse i pneumatici  ma ruote di solo metallo e se non ci fossero gli ammortizzatori e l’olio del motore, dopo forse un solo chilometro l’auto si disintegrerebbe … come una "casa trebbiatrice” sotto il terremoto). Altri materiali atti a spegnere le vibrazioni sono il legno, la sabbia, l’argilla, molti altri materiali, naturali e  sintetici. Se l’oggetto che vibra e`  il suolo di fondazione di un edificio e la mano e` l’edificio cosa potrebbe fare le veci della gomma?  Forse la sabbia, forse traverse di legno forse… si possono fare tante ipotesi. Ma ce n’e’ una in particolare: costruire dove non c’e` roccia (sono cristiano, non voglio dare indicazioni antievangeliche… la roccia metaforica Cristo non e` in gioco assolutamente … ) ; se un terremoto ha l’epicentro sull’Appennino Tosco-Emiliano  in pianura Padana si sentira` poco ma sulle Prealpi piu’ vicine all’epicentro si sentira` maggiormente per il semplice motivo che i flussi di energia viaggiano bene nei banchi rocciosi sottostanti i  banchi alluvionali della Pianura Padana (sabbie e argille che si comportano come la gomma, materiale che assorbe le vibrazioni, mentre la roccia trasmette purtroppo benissimo l’energia che si propaga dall’ipocentro del sisma, per lo meno in prima approssimazione). Abbiamo detto che una prima casa costruita su banchi alluvionali-argillosi-sabbiosi  puo’ essere sollecitata meno di una seconda casa costruita su roccia che sia a distanza maggiore rispetto all’epicentro del terremoto di quanto non lo sia quella costruita su banchi alluvionali. Per farla breve: la casa del futuro sara’ piu’ sicura se posta su terreni non rocciosi, di natura argillosa o sabbiosa e se fra la superficie di posa delle fondazioni e la struttura saranno interposti strati di legno o sabbia, o ghiaia, o catrame, o materiali sintetici dissipativi (dell’energia vibrante) o da un mix di due o piu’ dei materiali citati. Una considerazione finale: se e` vero che costruire sulla roccia significa andare incontro a sollecitazioni maggiori rispetto al costruire evitando la roccia perche` i nostri antenati  hanno fatto un errore che si puo’ pagar caro, molto caro? Perche` hanno piantato il paese su un  colle roccioso? L’incastellamento…… dopo le scorribande saracene un po’ dappertutto ci si attrezzo’ per far fronte a nuove eventuali scorribande fortificandosi in aree ristrette e ben difendibili : ed eccoci su un colle erto, cinto da mura robuste, forte verso i saraceni ma debole verso i terremoti : ne paghiamo le conseguenze, e non solo per i terremoti ma per le difficolta` di trasporto, per le scarse superfici disponibili, per le vie anguste …. mentre  c’e’ attorno al paese una campagna meravigliosa, pianeggiante …. Se non erro si intravede chi dobbiamo ringraziare … coloro che hanno subito mutazioni come i virus ma restano ancora, altrove, pericolosi….. fra i fattori storici  che ci fanno trovare nei guai ancora un integralismo che nemmeno voglio dire di tipo religioso perche` a ben guardare la violenza e la stupidita` sono totalmente altro del nome di Dio che, al contrario, offendono. av. 24 aprile 2009

 

 

Settefrati 18 Agosto 2009. Processione della Madonna verso Canneto (all'altezza, se non andiamo errati, di Casalvecchio).

Da Renato Tamburrini riceviamo la foto di fianco ed il messaggio che segue:

Donna in processione scalza. Un abbraccio dall'angolo fresco davanti al macellaio, in compagnia di Mauro, Guerriero e altri amici.

 

Grazie Renato ed un abbraccio anche a voi tutti.

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Cose che sembravano finite per sempre si riaffacciano e ci provocano stupore,  ammirazione e commozione: l'ascesa verso l'Ermo Canneto non solo a piedi, ma a piedi scalzi. Siamo ancora quasi storditi da quanto ieri ci diceva Aldo: dalla Costa Priune  aglie vuode Sant'Agnera, tanto era lunga la processione della Madonna di Canneto: questo popolo e` la nostra vera comunita` di appartenenza, la nostra Chiesa Particolare quella dalla quale non ci siamo mai staccati e dalla quale mai ci distaccheremo. Il sentiero Settefrati - Canneto  , vero Renato?, a similitudine del sentiero Emmaus - Gerusalemme e` il sentiero della vita, percorrendo il quale in buona compagnia si incontra N.S. Gesu' Cristo, il Vero Amico dell'Uomo, che cammina con noi e  ci apre la mente  e ci scalda il cuore: Charitas in Veritate, Charitas et Veritas. Il Vero Amico e` un Bambino Piccolissimo in braccio ad una Madre Bellissima e,  meraviglia delle meraviglie,  il Bambino e la Madre hanno scelto a dimora la nostra terra, i nostri monti, i nostri cieli, e,  Dio lo voglia, le nostre anime. 19 agosto 2009
 

18 Agosto 2009: Processione a piedi a Canneto.

L'amico Aldo Venturini ci dice che e` stato un vero trionfo, con una partecipazione enorme di popolo. Non quindi un evento dei Settefratesi ma di tutta un'area, che comprende tutta la Valle di Comino e si estende verso il Sorano ed il Cassinate. Singoli e famiglie e gruppi organizzati,  con diversi strumenti musicali, e, pensate,  mentre la Madonna, sia sempre Benedetta,  era alla Costa Prioni la coda della Processione era al Guado di Sant'Angelo: " innumero stuolo di popolo ando' ". Ne siamo molto, molto commossi. Naturalmente la nostra devozione alla Madonna Nostra va' alle stelle: a Lei infinito affetto, ed a Lei affidiamo i tanti, troppi morti settefratesi che si sono avuti in un anno particolarmente doloroso. Un saluto particolare, affettuoso, a Don Antonio Molle, il cui dinamismo ed il cui ottimismo stanno dando frutti molto abbondanti. Un saluto di simpatia agli amici di Stamford e New York: Guerriero, Zaza', Narduccio, Mariuccio, Giovanni Tamburro,  Gino, John, Gino e Tutuccio, Gary, etc..., e,  naturalmente, alle relative Signore, con l'augurio di buone vacanze, certi che non manchera' una buona attenzione... al delicato settore dell'enogastronomy...... The last but not the least: un affettuoso saluto al Sindaco Riccardo Frattaroli dalle pagine di quel sito che tanto gli deve. Speriamo di poter pubblicare subito tante belle foto per i nostri paesani residenti fuori Settefrati (ieri abbiamo avuto 465 visite al sito, un vero peccato   non esser stati in grado di pubblicare una sola foto della festa, ma siamo certi che presto lo saremo). Un fraterno abbraccio a tutti.

AV. 18 Agosto 2009

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