La sofferenza.
Una breve riflessione dopo la lettura della lettera apostolica
“Salvifici Doloris” di Giovanni Paolo II
onfesso che non avevo capito molto
del
centrale, del fondamentale mistero del dolore, delle sofferenze nel
Cristianesimo. L’innocente che si ammala e muore, il bambino che soffre per la
fame, la miseria di interi popoli, le guerre, i campi di
concentramento, le tante ingiustizie che si consumano con il loro
portato di amarezza mi parevano incomprensibili, assurde, non
“degne” di Dio, mi davano angoscia, ed e` poi quello che pensano molti. E sappiamo tutti
di uno spirito “farisaico” , o se volete alcuni dicono “calvinista”, a volte un
po’ odioso, che vede nel successo sociale un segno della
predilezione divina, per cui il povero, il misero sarebbero afflitti,
oltre che dai loro problemi, anche dal non sentirsi graditi a
Dio. Ma per fortuna ci sono per tutti noi dei punti fermi, solidi,
sui quali si puo' contare, e, per esempio, sappiamo
tutti di ricchi che lasciano i loro beni per abbracciare
Madonna Poverta’, uno fra tutti il Beato Francesco d’Assisi, astro maggiore nel
firmamento del Regno di Dio. Ricordo di aver letto, tanti anni fa, di un padre del
deserto molto malato, che quando guari’ pianse, perche’ ritenne che
Dio non lo aveva ritenuto degno di soffrire ancora.
Ci chiediamo: il dolore,
la sofferenza, la poverta’ sono una punizione divina? Assolutamente no!
Pensate solo per un istante a Padre Pio ed ai suoi 50 anni di
sofferenza per le stimmate ed ai mali di vario genere che lo
afflissero per tutta la vita: malattie, persecuzioni, tormenti del
demonio! Padre Pio ci ricorda che essere vicini a Gesu' Cristo, essere amici di Gesu’ Cristo, e’ anche sofferenza, sofferenza grande:
e` Croce.
E` quindi chiarissimamente un grave errore pensare che tutte le
sofferenze siano una punizione di Dio, cosi' non e`, ma c’e’ dell’altro…
c’e` Gesu`
Cristo, c’e` la Sua Passione, la Sua Croce, ci sono tantissime
Passioni, tantissime Croci e Morti, dei Fratelli piu’ Piccoli, sofferenze
vere, morti vere, dolorosissime , ….. per capire le quali .... bisogna
attendere tre giorni, e giungere all’alba beata della Nuova
Creazione, che si schiude in un Giardino piu’ bello del Paradiso
Terrestre, un Giardino nel quale non saremmo giunti se non fosse
stato per le sofferenze grandi e la morte atroce dell’Uomo dei
Dolori di cui ci aveva detto Isaia nel Quarto Carme del Servo di Jahve`.
Infatti
la Resurrezione presuppone la Croce, la Croce fonda la Resurrezione,
ne e’ condizione necessaria, cosi’ ha voluto l’Eterno Iddio. “Per
le sue piaghe siamo stati guariti”, “si e` addossato tutti nostri
peccati “ , “ha assunto tutte le nostre sofferenze” . La Crocefissione : in un Rito Cosmico Gesu’ Cristo soffre e muore a
causa dei nostri peccati e per la nostra salvezza eterna: per le sue
grandi sofferenze – l’Uomo dei dolori – siamo stati guariti.
La Passione eleva la sofferenza a strumento di salvezza
universale, ed anche la
nostra sofferenza, in quanto
siamo membra del Corpo Mistico di Gesu’
Cristo, anche la nostra sofferenza assume valenza salvifica, e’ per
il perdono dei peccati, di quelli nostri e di quelli dei nostri fratelli:
della Chiesa e di tutto il Creato nella sua Unita’ , nella sua
Totalita’: su tutti e su tutto cade il beneficio salvifico di
tutti i dolori, di tutte le sofferenze, di ogni uomo, di ogni epoca,
tutte associate ai dolori dell’Uomo dei Dolori. Nostro Signore
Gesu’ Cristo sulla Croce brucia i nostri peccati con le sue
salvifiche sofferenze e con la sua morte; brucia le colpe di tutti
versando il suo Sangue e ci chiama a fare altrettanto: a soffrire
anche noi e ad offrire le nostre sofferenze per la salvezza nostra,
dei nostri fratelli e di tutta la Creazione:
“completo nella mia
carne quello che manca alla Passione di Cristo”, cosi’ l’Apostolo,
ed e` questo il senso del soffrire dei cristiani e di tutti gli uomini.
Ecco quindi il vero perche` delle sofferenze di ogni uomo, della morte
di ogni uomo: sono redentive, per se`, per i fratelli, e per tutta
la Creazione anch’essa malata, anchessa da redimere. Ed ecco che, se
ben compresa, la
sofferenza puo’ paradossalmente condurre alla gioia: quando
soffriamo stiamo lavorando per Gesu’ Cristo: quando soffriamo siamo
collaboratori del Redentore, Piccoli Redentori, siamo
Evangelizzatori, Piccoli Evangelizzatori.
Antonio Vitti - 20 settembre 2011
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