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Lasciare la barca… non adorare i vitelli d’oro

 

Il pescatore lascia la barca e segue il Maestro; “lascia che i morti seppelliscano i morti…”.  La sequela di Gesu’ Cristo sembra richiedere grandi rinunce, ma cosi’ non e’ perche’  la rinuncia alla barca  o alla partecipazione alle esequie del genitore e` compensata ad abundantiam dall’ingresso  nel Regno di Dio, dall’inizio  di una relazione vitale, affettiva con Dio stesso, da un “rilegarsi” al Creatore ... Quando il Maestro chiama bisogna quindi lasciare la barca e, non dico  dimenticare, ma porre in secondo piano anche gli affetti piu’ vicini, piu’ importanti, perche’ cosi’ e’ giusto che sia : non avrai altro Dio significa che  Dio  viene sempre prima di tutti e di tutto. Sappiamo pero` che anche in coloro che hanno in qualche modo lasciato la barca possono permanere interessi forti, fuorvianti; e comunque moltissimi a lasciare la barca non ci pensano neanche.

 “Io Sono il Signore Dio Tuo; Non avrai altro Dio fuori che me”:  parole di una immensa sacralita', come "In principio era il Verbo" , o "Prendete e mangiate...", o "Fiat mihi...". Il primo comandamento,  sintesi e fondamento di tutti i comandamenti, stabilisce che Dio c’e’, che si presenta all’Uomo, alla singola persona (“Dio tuo”), per poi subito comandare di non avere altro Dio: evidentemente il pericolo di avere un altro Dio c’e’, e deve certamente essere un pericolo reale, grave, gravissimo se il Legislatore Supremo, subito  dopo essersi presentato,  ha comandato di non avere alcun altro Dio; possiamo intendere: solo Dio e’ degno di Te, di Voi, non sostituitelo con nessuno o con nulla. E` comandamento, ma e` anche  promessa solenne di Dio Altissimo al Suo Creato e ad ogni Creatura.  

Il Regno di Dio e’ simile........ ad un granello di senape, cioe’ il Regno cresce nella storia , ma cresce con i tempi  suoi, ed oggi possiamo pensare che ancora i rami dell'Albero del Regno di Dio non siano  arrivati alla loro massima estensione, cioe’ possiamo pensare che non tutti, anzi..., forse pochi hanno lasciato la barca, che non tutti hanno scelto il Vero Dio, che molti abbiano uno o diversi altri Dei cui votare la propria anima, che il Regno debba ancora sottarre molti spazi al regno delle tenebre......... Possiamo ancora pensare che i falsi dei siano seguiti  misteriosamente, perche' indipendentemente dai frutti malsani che recano; infatti, se si escludesse il Dio Vero, nulla potrebbe riempire degnamente le  voragini  orribili che si creerebbero  nel cuore dell’Uomo. 

Il Regno poi si  fonda anche su un “Fiat” , ossia su un anticipo di fiducia al Dio che ci dice "Seguimi"... Ora occorre che se si dice di no a Dio, secondo il primo comandamento vengono "automaticamente" subito fuori altri Dei, come se, anche rigettando il Vero Dio , permanesse comunque il bisogno di avere  un Dio cui tributare culto. L’avere comunque un Dio farebbe pensare che l’Uomo ne ha bisogno, forse perche’ in cuor suo sa’ di essere creatura: l’Uomo ha bisogno di Dio, il problema e` per  l’Uomo di non scegliere il Vero ed Eterno Iddio, ma di farsi ammaliare da un Vitello d’oro…..,   per il mistero dell'iniquita' che opera nel mondo.... 

E chi o che cosa potrebbe essere il Vitello d’oro?  Potrebbe essere tante cose…. ma, il pericolo maggiore,  potrebbe per ciascuno essere  il proprio Io …  un vero parassita dell’anima … un dio falso e bugiardo…..una infernale commistione creatore/creatura ..... Se e’ vero ?  Basta guardarsi intorno…  E’ un anticristianesimo netto, poi quello di chi pone se stesso o l’uomo in genere al posto di Dio, come se fra Dio e l’Uomo ci fosse una irriducibile incompatibilita’ o, Dio non voglia, una inimicizia che precluda ogni possibilita' di Comunione, di Alleanza, d'Amore. Anticristiano perche’ in Gesu’ Cristo, nella storia e per l’Eternita’,  l’Uomo e Dio si sono Alleati ed Uniti indissolubilmente, e noi che per Dono Immenso dello Spirito di Dio siamo parte del Corpo di Cristo, misticamente siamo in intima unione con Dio Stesso, con il Nostro Dio, con l’Amatissimo Nostro Signore Gesu’ Cristo:  Re dell’Universo e Dolcissimo Ospite dell’Anima Nostra.  Dovremmo in ogni momento adorare Dio in Noi, e, come Maria, o come un Tabernacolo portarlo con Noi nel mondo nel quale siamo ed al quale non apparteniamo, in quel mondo che ne ha uno struggente bisogno…. cercando di non contristarLo, l' "ospite dolce",  con ritorni a vizi antichi… e nell’Umilta’  e nella Pace intessere un rapporto di affettuosa  amicizia con il nostro Dio,  nel Corpo Mistico, in compagnia di Maria, di tutti i Santi, di tutti i Morti, dell'Immenso Popolo dei Risorti….. 

La carriera ? Il successo ?  … il denaro , il prestigio sociale…. un veleno se sostitutivi di Dio, o il sovrappiu’ che e` promesso, ma  in un certo senso,  contenuto nel dono della Fede che  reca con se` una completa soddisfazione dell’anima: quando ho Dio non ho bisogno di null’altro... 

Con Dio nel Cuore, a lavorare nella Vigna dell’Eterno, una Vigna che dobbiamo amare, che dobbiamo coltivare; o, con Dio nel cuore, a lavorare  per trasformare le selve in giardini,  dove Dio possa tornare a passeggiare insieme a noi, i fratelli piu’ piccoli di Gesu’ Cristo. E se la selva (veramente selvaggia ed aspra e forte) e' la nostra esistenza quando chiudiamo le porte a Cristo,  il giardino e’ l’anima nostra che ama l’Altissimo che vi ha preso dimora. Antonio Vitti

16 luglio 2010