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Aldo Venturini

 

Cenni storici sulle campane di

Settefrati

 

Grazie Aldo - 20 febbraio 2010

 

 

 

Alcuni studiosi affermano che il nome “campana” trae origine dalla Regione campana dove agli inizi della Cristianità fu costruita.Secondo una leggenda, infatti, la campana con batocchio interno sarebbe una invenzione italiana. Venne introdotta da San Paolino, vescovo di Nola, nel quinto secolo dopo Cristo.Ma furono i monaci Benedettini verso l’ottavo, nono secolo ad introdurre le campane in bronzo in moltissime chiese cristiane.Le campane furono fuse “in loco” prima dagli stessi monaci, poi da famiglie di fonditori che si tramandavano il mestiere da padre in figlio, come quella dei Marinelli di Agnone che agli inizi del Novecento vennero nel nostro paese a fondere le campane. La campana più antica della valle di Comino si trova nella nostra chiesa di Santa Maria della Tribuna al Colle. Essa porta la data del 1323. La seconda, in antichità, si trova nella chiesa di San Giovanni di Alvito. Essa reca la data del 1355. Oggi il suono delle campane è ristretto alla liturgia ecclesiastica ed è finalizzato a chiamare a raccolta i fedeli per le sacre funzioni. L’uso delle campane si può suddividere in occasionale, periodico e giornaliero. Il classico utilizzo occasionale avviene durante i funerali quando la salma viene portata  in chiesa ed al camposanto.  Il campanone, in tutta la sua solitaria potenza, suscita dentro una profonda sensazione di mestizia. Nel periodo, poi, tra fine primavera e l’inizio dell’estate, quando il cielo si addensava di nubi nere foriere di grandine e temporali, alcuni contadini davano manforte a suonare a distesa la campana della Tribuna, nella speranza che le vibrazioni  sonore potessero spezzare le nubi allontanandole e quindi di salvare i raccolti.  In un particolare periodo dell’anno si poteva  ascoltare la campana della Madonna delle Grazie.  Durante il mese dei morti, soprattutto nella notte tra il primo ed il due novembre, poco prima dell’alba suonava a distesa per richiamare i fedeli alla partecipazione della messa in suffragio dei Defunti. Il luogo e l’ora erano suggestivi. La messa veniva celebrata nell’antica chiesa-sacrario della Madonna delle Grazie nei cui sotterranei sono sepolti centinaia di migliaia di Settefratesi di tutti i tempi e l’elevazione dell’ostia consacrata avveniva quando il primo chiarore sonnolento dell’alba faceva capolino dai finestroni della chiesa.  Magico rito in bilico tra la resurrezione e l’eternità.

Come non ricordare il suono delle campane per le novene. Soprattutto il suono di quella della chiesa di Santa Felicita che ci sorprendeva sull’aia a tuffarci nei cumuli di pula lasciata dalle trebbie ansimanti della nostra giovinezza. E quei Venerdì Santi di Quaresima, quando si attaccavano le campane, osservando un rigoroso silenzio per la Passione e la Morte del Cristo. Per richiamare in chiesa i fedeli, giravamo, bambini, correndo a perdifiato tra i vicoli del paese suonando la “raganella”e la” battola”, una tavoletta di legno sulla quale erano attaccate delle maniglie in ferro.

Allo scuotimento, queste battevano facendo un rumore sordo che si mescolava alle nostre grida. Ma l’uso giornaliero del suono delle campane risale al Medioevo e serviva per scandire i tempi della preghiera e del lavoro sui campi e nei monasteri. A mezzogiorno suonava e suona la campana secondo le disposizioni di San Pio V. Il 7 ottobre 1571, infatti, la flotta cristiana guidata dagli ammiragli Don Giovanni d’Austria e da Marcantonio Colonna affrontarono in una memorabile battaglia nel mare di Lepanto la flotta turca guidata dall’ammiraglio musulmano Mehemet Alì Pascià. I cristiani, dopo cinque ore di battaglia, ebbero la meglio e la flotta turca fu dispersa. L’Occidente, con la sua Civiltà Cristiana, era salvo. In quello stesso giorno , Papa Pio V, mentre era intento nella recita del rosario, ebbe una visione in cui i Cristiani avevano vinto sui Turchi. In ricordo di ciò, il Papa dispose che ogni chiesa suonasse le campane al mattino, mezzogiorno e alla sera per ricordare la vittoria dei cristiani sui musulmani e stabilì, inoltre, che il 7 ottobre diventasse un giorno festivo consacrato a Santa Maria delle Vittorie sull’Islam.

Settefrati, 19 febbraio 2010

Primo venerdì di Quaresima

Aldo Venturini

 

 
Grazie Aldo per il bel servizio sulle nostre campane. Ed ecco un altro nostro "gioiello" ritrovato, una conoscenza che non avevamo: la campana della Tribuna e` del 1323, ed e` la piu' antica della Valle di Comino. Di questa icona settefratese carica di anni e di dignita` vorrei solo segnalare che, guardando  dal basso, all'esterno della Chiesa e quasi sulla verticale della campana stessa, si vede un foro, diciamo di 5-10-12  millimetri di diametro, prodotto da un proiettile sparato dai tedeschi durante l'ultima guerra. Niente di importante, ma il foro e` li' come ognun puo' ancora vedere, breve annotazione a margine della cronaca  del passaggio della guerra nel nostro paese.  21-2-2010