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Da l”Avvenire” del 10 Settembre 2006

 

Presentato il libro della Professoressa Maria Antonietta Cedrone

 

Alberico da Settefrati e la sua visione predantesca

 

 

Domenica 20 agosto [2006], nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Settefrati, dopo il saluto del Sindaco,  Lorenzo Malizia, il critico e saggista di fama internazionale Giovanna Ioli, ha presentato, ad un pubblico attento e qualificato, il pregevole volume di Maria Antonietta Cedrone dal titolo ”Alberico da Settefrati e la sua visione predantesca”. Alberico Casinense detto “il Visionario”, nacque a Settefrati nel 1101, figlio di un nobilis militis,  si fece monaco e visse a Montecassino dopo aver avuto una visione sull’al di la` nel corso di una malattia, quando aveva appena dieci anni. Alberico, trasportato da una colomba e con la guida di San Pietro e la compagnia di due angeli, ebbe la visione delle pene dell’inferno e del purgatorio inflitte ai peccatori e alle anime purganti, e le gioie del paradiso per i giusti. Tornato cosciente, racconto` quello che aveva visto, e, lasciata la famiglia, entro` in monastero e li` condusse una vita molto austera, cosi` come riferisce Pietro Diacono nel suo Chronicon.  Nel testo delle Visione  che e` formata di cinque parti, c’e` una epistola di Alberico, ormai adulto, che spiega il motivo per cui gli e` stato ordinato dall’abate Gerardo di scrivere la sua esperienza visionaria con l’aiuto del dotto Guido, successivamente rivista ed emendata con l’aiuto di Pietro Diacono. La Visio Alberici, contenuta nel Codice di Montecassino, ha animato molti dibattiti anche per un eventuale influsso sull'opera di Dante Alighieri. Il contributo di Maria Antonietta non va` pero` in questo senso. La chiave di lettura per accostare la ricerca e`, come la stessa autrice afferma, didattico-divulgativa, coerentemente con la funzione docente che Maria Antonietta ha esrcitato per 35 anni. Significativa e` a tal proposito e` la dedica posta all’inizio “Ai Settefratesi in Italia e all’estero, in particolar modo ai giovani, perche` orgogliosi della preziosa eredita` degli avi, sappiano costruire un futuro sereno e degno”.  La Chiesa italiana si avvia a celebrare il suo quarto Convegno ecclesiale a Verona su come essere testimoni di speranza in questo nostro tempo. Uno degli ambiti di testimonianza proposti alla riflessione e` quello della tradizione e della educazione, lughi in cui tessere il rapporto generazionale per trasmettere cultura, fede, valori, vita. Accogliamo quindi il lavoro di Maria Antonietta  come un contributo a conoscere meglio le ricchezze che ci vengono da un patrimpmio culturale secolare che connota la nostra identita`. Presente all’incontro il Vescovo diocesano mons. Luca Brandolini, che nel suo breve ma significativo intervento si e` soffermato sui Novissimi, richiamando le cose ultime cui l’uomo, secondo l’economia della Provvidenza divina, va incontro al termine della sua vita. Il Vescovo si e`   soffermato soprattutto sulla speranza che deve accompagnare l’uomo, oggi cosi` disorientato, nella misericordia di un Padre disposto ad accogliere il figlio pentito. Significativo anche l’intervento dell’archivista di Montecassino don Faustino Avigliano, esperto interprete di codici medievali, il quale ha permesso all’autrice di consultare l’unico ed originale codice della “Visio Alberici”.  Ha coordinato l’Architetto Loreto Policella, Presidente del GAL, versnte laziale del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, il quale ha colto l’occaione per illustrare le finalita` dellEnte che sono quelle di promuovere il territorio; finalita` degnamente raggiunte con la pubblicazione di quest’opera, di cui si e` assunto l’onere editoriale. Infine l’autrice, dopo aver dato comunicazione di un telegramma del dott. Antonio Fazio che auspicava la diffusione di tale “pregevole opera di intelletto”, siceramente commossa ha ringraziato tutti.

31-1-07