home

Note di Aldo Venturini, Priore della Confraternita S. Maria delle Grazie di Settefrati.

18/9/2002

CONFRATERNITA 
"SANTA MARIA DELLE GRAZIE"
 

Michelangelo Restaino, consigliere nazionale delle Confraternite, non lo sapeva, ma quei venticinque confratelli che stavano, come diligenti chierichetti, ad ascoltarlo erano in rappresentanza di circa mezzo millennio di storia. Una storia con la esse minuscola che nessun libro di storia riporta, ma scritta, se si fa attenzione, sui gradini levigati della scalinata in pietra che porta alla Chiesa della Madonna delle Grazie. Una storia che inizio' il 15 febbraio 1579 ed arriva ai nostri giorni, quando un sacerdote, anche lui venuto da lontano, Don Edmer Eronga, con una tenacia sudestasiatica, e' riuscito a rinnovare la Confraternita. Lo storico Don Dionigi Antonelli, in uno dei suoi libri" SETTEFRATI NEL MEDIOEVO DI VALCOMINO" afferma che la prima notizia della vetusta chiesa la rinviene 15 febbraio 1579, il giorno stesso in cui la Confraternita del Gonfalone di S. Maria delle Grazie , ivi eretta, si aggregava alla omonima Arciconfraternita del Gonfalone di S. Maria Maggiore in Roma. L'Antonelli prosegue affermando che la nostra confraternita e' tra le piu' antiche della Valle di Comino. Nel 1784, poi, tesi non suffragata da nessun documento, la Confratenita prende il nome di S. Maria delle Grazie. L'arciprete Crescenzo Marsella, nella sua monografia storica "I Vescovi di Sora - 1935", afferma che gli atti costitutivi erano in pergamena ed andarono distrutti nell'ultima guerra. In questi documenti il Marsella afferma che i confratelli avanzarono l'istanza a sua Maesta' Ferdinando IV di Borbone di fondare la Confraternita' per fini religiosi e caritativi e ne esposero le principali regole. Previo parere favorevole del Cappellano Maggiore della Real Corte, il grande Sovrano emise il decreto di fondazione. Anche questa volta, la Confraternita S. Maria delle Grazie immediatamente si aggregava alla Arciconfratenita di S. Maria Maggiore, ne prese le insegne e stabili' di celebrare la festa della Titolare lo stesso giorno 5 agosto "S. Maria Ad Nives". In questo periodo, sempre a detta del Marsella, la Chiesa omonima fu ampliata ed abbellita. La confraternita vi fece costruire il meraviglioso portico istoriato da Marco di Sangermano e un bellissimo soffitto , intagliato e dorato, a cassettoni. Gli altari , poi, furono arricchiti con artistici paliotti e quadri pregiati. Poi, i Piemontesi invasero le nostre Terre, i giacobini andarono al potere ed espropriarono I beni ecclesiatici. Il savoiardo Vittorio Emenuele II soppresse le confraternite e nel 1877 le trasformo' in congregazione di carita', determinando il passaggio dell'amministrazione dei beni al nuovo ente costituito prevalentemente per fini di beneficienza . La Confraternita ha continuato nei decenni seguenti ad attendere diligentemente alle pratiche di cristiana pieta' indossando il camice, intervenendo alle processioni e specie agli accompagni funebri dei confratelli defunti. La Chiesa e' diventata, dunque , proprieta' del Comune ed il 18 agosto di ogni anno ospita la statua della Madonna di Canneto , che viene cambiata d'abito per raggiungere I balzi dell'ermo Canneto. Qui sosta ancora di ritorno, il 22 successivo a sera, per riprendere le Sue vesti di Regina, accompagnata da migliaia di pellegrini. D'inverno , la chiesa, scavata nella notte da potenti fari , torna ad essere un sacrario di ceneri dei nostri Antenati ed una meravigliosa garitta, magica sentinella di fede lungo la strada che porta alla Vergine Nera di Canneto.

Il Priore

Aldo Venturini

Agosto 2002