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Coronavirus 15 |
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Contagi domestici ; ventilazione |
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Da fonte televisiva : il 75 % dei contagi avviene fra le mura
domestiche. Il dato sa' di quelli che sono un po' buttati, cosi come va;
data l'affidabilita' della fonte (scarsa) potrebbero essere dati
sottovalutati o sopravvalutati e nessuno mai ce lo dira'. Eppure il dato
fa paura. Se il 75 % sia abbastanza preciso o se sia una forzatura
della realta non ha a questo punto molta importanza: e' l'ordine di
grandezza che po' fa paura , e ci fa capire quanto male sia stato
gestito il problema COVID. Ci hanno dunque chiuso a lungo nel luogo
piu' pericoloso, senza spigarci come attenuarne la pericolosita':
agivano alla cieca. La nostra precedente riflessione sul fatto
incortrovertibile che il virus, come la polvere o come il fumo
resta in sospensione nell'aria per ore, assume maggior rilievo dal
nuovo dato del 75% dei contagi avvengono in casa. Chiaramente essersi
accorti solo ora che la casa e' a questo punto il luogo piu' pericoloso,
(75% dei contagi in casa e 25% fuori casa), la dice lunga sulla
improvvisazione che impera. Non si e' tenuto in alcun conto il fatto che il virus resta nell'aria per tempi lunghi, cosicche' avrebbero dovuto spiegare quanto sia importante un costante ricambio di aria: ci hanno impedito di andare al mare dove l'aria e' sempre pulita e ci hanno messo l'uno addosso all'altro per mesi. E se non piangi di che pianger suoli? Il padre Dante ha una parola per tutti.... Sull'aumento del numero dei contagiati che sembra esser tornato vertiginoso diciamo, salvo tornare sull'argomento, che potrebbe solo trattarsi soprattutto del fatto, logico, che l'aumento fortissimo del numero dei tests giornalieri che si attesta ora a piu' di 100.000 tests/giorno ha tolto credibilta' ai numeri dei contagiati di febbraio/marzo/aprile. In altri termini non e' particolarmente alto il numero dei contagiati al giorno di questo periodo quanto forse era troppo sottostimato l'analogo numero relativo alla fase acuta della pandemia. Rricordiamo che in febbraio/marzo/aprile i tests venivano fatti solo per persone che avevano sintomi, mentre ora si fanno tests a tutti: io in Florida ne ho fatti 2 (negativi); ora se ne fanno cosi tanti che si pescano tantissimi asintomatici che nei primi mesi della pandemia non venivano fuori, perche' chi non aveva sintomi salvo casi particolari non veniva sottoposto a test; gli asintomatici che non venivano fuori (decine e decine di migliaia) soprattutto in casa hanno provocato sconquassi. Il numero dei morti che nell'ultimo mese e' aumentato, ed il picco masimo di questa fase e' di 31 che rispetto agli 800-900 morti/giorno di picco della fese 1 e' assolutamente buono; il lieve aumento del numero dei morti/giorno e' dovuto alla riapertura delle scuole e di altre attivita' .. Continuando la riflessione sul virus che si diffonde nell'aria e vi permane per tempi lunghi si tenga presente che noi respiriamo 625 litri/ora equivalenti a 15 mc/giorno, che su 100mq di apprtamento, ovvero 300 mc d'aria corrispondono al 5 % come a dire che tutta l'aria che ispiriamo dopo che un contagiato e' stato in un appartamento per un solo giorno e' inquinata al livello che se respiriamo 20 volte e' come se respirassimo 1 volta l'aria infetta di un espiro del contagiato. che non e' poco. E' ovvio che possono esserci gradienti di densita' del virus, che sicuramente si trattera' di processi non lineari, che vi sara' certamente una suscettibilta' individuale ... tutto molto complicato ... ma il risultato e' quel macabro 75% dei contagiati in casa, che rinvia al problema della qualita' o della pulizia dell'aria, che rinvia alla semplice precauzione di cambiare spesso l'aria, di ventilare gli ambienti per espellere, per ridurre al minimo eventuali presenze del virus. La raccomandazione vale anche per i negozi e per le scuole per le quali se la temperatura anormale ci dice che il soggetto e' molto probabilmente contagiato e lo si lascia a casa, la temperatura normale non ci dice con totale sicurezza che siamo al cospetto di un soggetto non contagiato: potrebbe essere un asintomatico che contagia i suoi compagni e che quando torna a casa porta il virus preso a scuola ai suoi familiari. Se il virus lo prendiamo respirando, la mascherina e la distanza sociale di un metro non sono logicamente sufficienti; se nelle scuole i ricambi fossero consistenti, continui o frequenti il buon senso ci dice che sarebbe cosa buona. Ventilate gente, ventilate... 12 ottobre 2020 |