LA VIGILIA DI NATALE Delia Socci Skidmore Si avvicina la Vigilia di Natale, la Grande Sera del Grande Giorno. Ora che il frenetico correre da negozio a negozio, shopping, per comprare regali all’ultimo minuto e` finito, ora che la casa e` tutta decorata con luci e festoni colorati, ora che l’albero risplende di luci e circondato di regali per il "Grande Giorno" possiamo finalmente concederci una pausa di riflessione. Beh! una pausa di riflessione non di riposo e` il giorno della Vigilia e bisogna preparare il cenone. Siamo tutte in cucina noi donne che dobbiamo preparare la cena’. Mettiamo i cd di inni di Natale, ci faremo sollevare dalla musica mentre si cucina. Ognuno ha il suo compito: mamma quando stava meglio preparava le sue specialita`, frittelle di baccala` e ciambelline. Quest’anno le faro` io ma non saranno deliziose come quelle di mamma. Mia sorella prepara il sugo di calamari e la frittura di pescee l’altra sorella la verdura e l’insalata. A me tocca un compito particolare , molto importante mi dicono, preparare carne e pollo per chi non mangia pesce. Lo chiamo un compito particolare, speciale, per dargli importanza ma veramente e` una cosa che nessuno vuol fare allora gli danno un nome importante e lo appiccicano a me. Farsi posto vicino ai fornelli mentre le altre sorelle cucinano non e` facile. Ho il pollo pronto per il forno, ma il forno e `pieno di tegami e terrine e non c’e posto per il mio. Qualcuno mi da` un piatto di gamberetti da friggere. Mi avvicino ai fornelli, ce ne sono sei, tutti presi da padelle e pentole. Mi fermo col piatto di gamberi in mano e aspetto che una di loro si allontani per intromettermi. Intanto vado a dare un'occhiata alla sala da pranzo. I giovani seduti tranquilli gustano un drink e ridono e si divertono. Mi domando: quanto e` cambiato il mondo, come mai i giovani riposano e gli anziani cucinano? Mi metterei a fare il discorsetto: " quando ero ragazza come voi io dovevo fare"…..ma nessuno mi avrebbe ascoltato. Se insisto si alzano e vanno a continuare i loro discorsetti in salotto. Meglio tornare in cucina e attendere al mio da fare. Vedo che il tegame col pollo e` sparito mi auguro che qualcuno lo abbia messo nel forno. Deve essere cosi perche mi prendo un’occhiata da mia sorella che non promette niente di buono. Mi dice: "dove sei stata dovevi friggere anche i gamberi e il pollo l’ho gia messo al forno." Inutile dire che c’erano loro ed io non ci entravo. Pero` un po` di rispetto per la sorella maggiore pure ci vuole. Ogni tanto si sentono dei gridolini e pianti e un "pitter patter" di piccoli piedi, sono i nostri nipoti. Sono cinque due maschietti e tre femminucce tutti sotto i dieci anni. Giocano bene per un pochino poi si litigano, si bisticciano e si spingono. Le tre femminucce complottano contro i maschietti e loro picchiano e danno spintoni. Sono arrivati tutti ben vestiti con completini rosso e verde, di velluto. Ora pero` i maschietti hanno la camicia fuori i pantaloncini e le bretelle appese ai fianchi. Jack , mio nipote, ha solo una scarpa e non si sa dove ha lasciato l’altra. Le femminucce hanno i capelli sciolti con i riccioli che cascano sul viso e sugli occhi. Con la manina li scansano e poi bisticciano. Le mamme si vedono stressate, con occhi fissi guardano ma sembra che non vedano niente. La cena e` pronta, tutti a tavola. Non ci sono posti assegnati, ognuno si siede dove vuole. Il tavolo dei piccoli attiguo alla grande tavola. La cena e` tradizionale, antipasto, spaghetti alle vongole e tutto il pesce tradizionale per la Vigilia di Natale, eccetto i due che mangiano carne mangiamo bene tutti e la conversazione e` animata e divertente. I bambini finiscono prima di tutti. Fortunatamente si trasmette la favola di Dr. Seusse: "Mr. Grinch who stole Christmas". I bambini si siedono vicino al tv e guardano il programma. Mi affaccio in cucina c’e una catasta di piatti e stoviglie da lavare. La lavastoviglie dovra’ lavorare a tutto spiano. Ma rimangono sempre pentole e padelle da pulire e sistemare. Ma io non sono interessata a farlo. I giovani si offrono di caricare la lavastoviglie. Lavoro pesante vero? Finito il pranzo ci mettiamo a giocare a tombola e aspettiamo l’ora della Messa di Mezzanotte. Giochiamo per circa un ora in santa pace. Poi, finito il programma, i bambini arrivano rincorrendosi, danno spinta al tavolo da gioco e mandano in aria i fagioli che coprono i numeri estratti. Tutti i giocatori dicono in coro : "proprio quando stavo per vincere". Meglio prepararsi per la Messa di Mezzanotte.
Delia Socci Skidmore 22 dicembre 2011
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