Dibatti utili
La recente polemica sulla “Passione vivente”,
nel cui merito non entro per rispetto, per mancanza di sufficienti
elementi di giudizio e
perche’ comunque non sono affatto stupito se personalismi e gelosie
affiorino qua e la a Settefrati, sembra storia vecchia, musica ben
nota. Vorrei invece poter sperare che il sito, che si dimostra spazio
idoneo a un dibattere molto urbano, possa ospitare anche altro genere di
dibattiti. Per esempio vorrei che qualcuno scrivesse sulla situazione
socioeconomica della comunita’ residente a Settefrati, piaga antica che ha portato ad
una emigrazione devastante, situazione che non accenna affatto a
migliorare. Diro' che sono personalmente molto interessato alle
tradizioni ed agli eventi religiosi, per la cui realizzazione sono gia`
attivi vari “automatismi”, ma attenzione, non sono sicuro che fra i problemi
prioritari del momento ci sia quello di fare processioni, cosi' come
sono molto convinto della "quasi" inutilita` di altri “investimenti” in
infrastrutture (la famosa strada asfaltata, figlia del mitico “camion di
breccia”) anch’esse piu’ che sufficienti. Forse, o senza forse, e` tempo di
studiare il problema della mancanza di posti di lavoro, per vedere il da
farsi, prima che sia troppo tardi: vengono i brividi nel pensare alla
situazione demografica, o, in linguaggio piu’ diretto, meno asettico, alla terribile
piaga dello spopolamento,
per cui e` un'impresa anche mettere insieme quattro amici per un
tressette. Con franchezza, secondo la mia modestissima opinione, di processioni e strade
asfaltate ce n'e` a sufficienza; le parole chiave dalle quali dipendera`
il futuro del paese, piaccia o non piaccia, sono: cooperative, agricoltura
biologia, zootecnia moderna (non quella ancestrale!), sfruttamento delle
nostre immani quantita’ di biomassa, e perche` no, se possibile? insediamenti industriali….
Dovremmo tutti spendere le nostre migliori energie
per creare opportunita’ di lavoro, ricollegando la gente al territorio che
non e` diventato “sterile”, che potra` ancora nutrire i suoi figli se i
giovani, piu' che pensare alle solite “pergessiu’ pergessiu’...“, dibattessero
fra loro, in ogni modo e in ogni sede, e questo sito ha le porte sempre aperte, la definizione,
il progetto di un
percorso che potra` essere magari molto lungo, ma in fondo al quale potrebbe
esserci lavoro per tutti. Smettiamola di fare “asili” quando non ci sono
piu’ bambini a sufficienza, smettiamola di rifare il Ponte ogni tre/quattro anni.
Cerchiamo di immaginare che ci verra` chiesto non quante granate hai sparato
o quante strade hai aperto o asfaltato ma quanti posti di lavoro hai
procurato: vale per i giovani, vale per l’amministrazione… vale per tutti.
Provocatoriamente aggiungo: dai settefratesi emigrati, diverse volte in
passato, sono state raccolte cifre abbastanza consistenti, per amore e per
dare una mano; se risuccedera` spero che direttamente o indirettamente
l’aiuto verta solo verso l’economia del paese. La quale economia agli inizi,
con priorita` assoluta e` da
studiare bene, con l'aiuto di professionals, evitando i soliti piagnistei, o i soliti esercizi letterari,
o le solite improvvisazioni, o le solite passerelle, evitando i “soloni” ,
evitando i chiacchieroni (studi seri, stages di
giovani presso aziende serie, borse di studio…, con umilta` senza mai dire : se mi avesserero
ascoltato, io lo avevo sempre detto, oppure i settefratesi sono sempre gli
stessi, chi si crede di essere, tutte chiacchiere….); per poi puntare ad iniziative imprenditoriali nei settori per i
quali potremmo essere piu’ vocati, fra i quali non inserirei il turismo che
ha gia’ molto deluso: e` da mille e piu' anni che Canneto non e` stata una
soluzione, nemmeno parziale, dei problemi economici dei settefratesi.
Antonio Vitti 5 Aprile 2010
PS. Voglio chiarire che il mio appello acche'
le migliori energie giovanili siano spese piu' per aiutare la comunita' nel campo
economico che non per "pergessiu' pergessiu' ", non vuol essere un
discorso "laico", che voglia cioe` andare contro l'indole religiosa dei settefratesi,
che credo sia anche mia, al contrario. Pur non avendone titolo voglio ricordare che saremo giudicati sul
bene che avremo fatto ai fratelli piu' piccoli (Matteo 25, 34-46), ovvero ai
poveri, ovvero al prossimo, ovvero a tutti; quasi sembrerebbe che saremo giudicati
piu' sul rapporto uomo-uomo che sul rapporto uomo-Dio, perche' Gesu'
ha preso le parti dei poveri, ma comunque nella I Lettera di Giovanni 2, 9-10
e' ben detto che l'Amore per Dio e l'amore per il prossimo, questi due "Amori", lungi dall'essere
mutuamente esclusivi, sono intimamente ed inscindibilmente legati, e che chi ama Dio ama anche il fratello,
chi ama il fratello ama Dio, e che chi non ama il
fratello non ama neanche Dio, e che chi non ama Dio non ama neanche il
fratello. Se mi e` lecito vorrei anche citare un
nostro poeta, Pier Paolo Pasolini, che faceva riflettere quando tuonava:
"fare il male non e` peccato / non fare il bene questo e` il vero peccato":
salvo il secondo verso, il primo e` volutamente provocatorio, molto
pasoliniano.... Nessuno faccia finta di non sapere che la Carita'
verso il fratello e` un dovere terribile ed una fonte di merito che potrebbe
- Pasolini,.... ma certamente non solo Pasolini - non essere oscurata da errori, da colpe,
anche gravi... Molta attenzione ai bisogni dei fratelli non
e` quindi, nella maniera piu' assoluta, un atteggiamento anticristiano, e`
invece un tremendo dovere dei discepoli di Gesu' Cristo. Bisogna amare il prossimo, bisogna
aiutare la gente, bisogna metterla in condizione di vivere
decorosamente nella propria terra: e` un dovere cristiano, ed e` un
programma politico, della buona politica, di quella che non si nutre solo di
chiacchiere e di vanita`. Una maniera di aiutare i settefratesi efficace e`
quella di cui abbiamo detto, molto di piu' di quanto non lo sia il solito
"pergessiu' pergessiu' ", o il solito "camion di breccia", mi pare
molto, molto evidente.
AV
PS2 Una francese imparentata con settefratesi
(moglie di un paesano?) veniva in vacanza a Settefrati tutti gli anni. Se ne
era fatta un'idea molto precisa, talche` quando al suo ritorno, a Parigi,
le chiedevano "Cosa si fa in Italia? [a
Settefrati] " rispondeva seria, triste, laconica, sconsolata : "pergessiu', pergessiu' " .
Siamo ancora lì ?
maggio 2010 |