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Distretto rurale
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Da
Fabio Vitti (grazie Fabio) Un articolo di stampa sul
costituendo
Distretto rurale. Riguarderebbe 25 Comuni fra i quali Settefrati ed
e` una sorta di unione per meglio accedere alle possibilita' offerte
dalla mano pubblica (Regione, Comunita' Europea) all'agricoltura di
qualita' ed all'economia in genere. Atina da quel che vedo e`
capofila, ed il cannellino che recentemente ha avuto il
riconoscimento DOP ed ancora il Cabernet potranno essere di esempio.
L'esigenza di un collegamento fra comuni e` nell'ordine delle cose,
sarebbe impensabile che ogni singolo comune possa affrontare da solo i complessi problemi socioeconomici
che lo affliggono: le cooperative del nord Italia
ci insegnano che l'unione da sempre buoni risultati. Il turismo
religioso che viene menzionato nell'articolo non pare essere una
soluzione vera agli enormi problemi del comprensorio della Val
Comino ed aree limitrofe. Siamo comunque contenti di vedere
amministratori regionali, provinciali e comunali riuniti per
lavorare insieme su progetti di forte impatto sulla economia
di tutta l'area,
la strada delle infrastrutture essendo ormai alle spalle:
l'emorragia emigratoria e la stentorea, anemica economia di tutta la
nostra area sono problemi enormi che non si risolveranno con la
politica della strada asfaltata, figlia del preistorico camion di breccia:
amministratori e forze del lavoro insieme per un vero progresso nel
difficile ma possibile contesto dell'economia moderna, che cerca
qualita', che cerca quella qualita' che la nostra terra puo' offrire
e che offrira' solo a conclusione di un trasbordo culturale che da
un'economia agricola ancestrale conduca ad una visione
imprenditoriale, aggressiva e moderna, che sappia sfruttare le
opportunita' della comunicazione e delle tecnologie, che creda nei
mercati piu' che nelle "Casse per il mezzogiorno" che non sono
servite a nulla. av 16 novembre 2010.
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