Renato Tamburrini

 

DIZIONARIO DEL DIALETTO SETTEFRATESE

di

 

A, B, C, D, E, F, G, I, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, V, Z.

Avvertenza

Per una serie di ragioni che ho cercato di spiegare in dettaglio nella parte generale (Premessa, punto 1.2, pag.5) non ho adottato una trascrizione fonetica scientifica, ma ho cercato di mantenere le parole leggibili e vicine il più possibile all’italiano comune.

Ho usato soltanto questi accorgimenti, considerandoli veramente inevitabili:

1) la “e” semivocale non accentata, che si pronuncia molto debolmente, è trascritta e in corsivo;

2) l’accento della sillabe accentate è sempre segnalato; nel caso della “e” e della “o” l’accento grave (è, ò) corrisponde a una pronuncia aperta, l’accento acuto (é, ó ) corrisponde a una prononcia chiusa;

3) nelle parole che cominciano per “z” ho specificato se si tratta di una z dolce o sonora.

 

 

 

Questo dizionario rappresenta soltanto una prima raccolta di parole dialettali. Spero che tra i lettori ci sia chi possa segnalare errori, inesattezze e altre parole scrivendo a: renato.tamburrini@gmail.com

       A   Top  
Abbàlle, avv. giù , anche la parte alta del paese da a valle Addeviéglie , avv. in nessun posto preciso da: ad ubi velles, dove vuoi, dove ti pare dialogo tipico con gioco di parole: domanda: addó vié ?; risposta : addeviéglie
Abbambà, v. riempire di botte da avvampare

Ainùcce,s.m.agnello dim . di <àine>

Abbelà, v. seppellire prob da “bolo” , mucchio di terra

Andevenié, v. indovinare
Abbetà, v. avvolgere  
Abbetecà, v. cadere (rotolando) Annaccuó innaffiare Àra, s.f. aia
Abbettà, v. riempire di cibo prev. riflessivo da: botto “rospo” v. vuótte Aràdie, s.m. (sic) radio Arpè, arpèje , s.m. falco evid. etimo greco, difficile stabilire se antico o bizantino
Abbreciuó, v. bruciare Astóre , s.m. astore, rapace simile al falco

Abbrevegnié, v.

rifl.vergognarsi s'abbrevógna, si vergogna  v.a. brevógna, brevegnùse

 

Aùste, s.m. agosto

 

Abbuóte, s.m. involtino di budella di agnello con ripieno di interiora molto utilizzato il dim. abbetìcchie

Ávete, a. alto

f. àveta, pl. m. iévete

Ássena , s. f. asina

 

Accòrge, v. rifl. accorgersi  v.a. addenuó

 
Acìte, s.n. aceto utilizza l’articolo le (neutro di materia), al pari di pàne, uóglie, mèle, càce, ecc.  
Adàvete, avv. su, anche la parte alta del paese da: ad altum  v.a. àvete  
Addemàne, avv. domani  
Addenuórre, v.rifl. accorgersi s'addùna, si accorge, s’è addenuóte, si è accorto

dal lat. med. addonare (da ad donare), attestato in Iacopo da Lentini, analogo alla variante addare/addarsi (da ad-dare), attestato nella lingua letteraria da Iacopone a Bacchelli.

 
Addó, avv. dove  
Adderà, v. odorare, ma anche profumare  
Addóre, s.m. profumo  

             

 

 

 

 

B   Top

Babbaluócche, s.m. ragnatele da bava?

Balecóne. s.m. balcone

Bàrba, s.f. barba pronuncia bbàrba ; vedi anche vàrva, più arcaico

Biéffe, s.m. baffi

Biéglie, a. bello

f. bèlla

 

Béve, v. Bere pronuncia bb; vedi anche véve più arcaico part. passato: vìvete, bìvete, ma anche più rec. bevùte

Becchiére, s.m. bicchiere pl. neutro le becchèra

Bettìglia, s.f. bottiglia

Beciuórde, agg. Bugiardo

f. beciuórda

Brevegnùse vergognoso (lett.), ma si dice di persona che prova facilmente vergogna

f. brevegnósa

Brevógna, s.f. vergogna

 

 

                                             C  Top

 

Ca, avv. perché (non interrogativo) da “quia” con caduta della labiale nella labiovelare qu(kw), cfr. càma da “(s)quama

Càce, s.n. cacio, formaggio l’art. è le (del neutro di materia) La a accentata non ha prodotto l’atteso cuóce, prob. per necessità di disambiguazione con i deriv. di cuocere

Cacciùne, s.m. cucciolo di cane

Cafè, s.m caffè

Caglìna, s.f. gallina

Cagnié, v. cambiare

Càma, s.f. pula del grano da “(sq)uama”, con caduta della labiale nella labiovelare qu (kw), cfr. ca da quia

Camìne, s.m. camino

Càna, s.f. cagna

Canàle, s.m. tegola pl. caniéle

Cannarìne, s.m. gola

Capézza, s.f. cavezza

Capìglie, s.m. capello plur. capìglie

Carastùse, a. caro

f. carastósa; riferito a persona, es. negoziante

Caresiéglie, s.m. salvadanaio dim. di carùso, ragazzo, per la somiglianza del “carosello” di creta simile a una testa di ragazzo.

Carecàra, s.f. fornace da calce it. calcara, dal lat. calcaria

Castemié, v. bestemmiare

Castìma, s.f. bestemmia

Cavàglie, s.m. cavallo pl. càviéglie; v.a. monta càviéglie

Càvece, s.m. e f. calcio, plur. chiévece (m.), calce (f.)

Càveza, s.f. calza

Cavezùne, s.m. calzoni

Cavùte, s.m. buco cfr cavità, cavo

Cazzaròla, s.f. casseruola, pentola

Cegliùcce, s.m. uccello formato col diminutivo di ciéglie, attestato ma raro

Cementà, v. prendere in giro, “sfidare” da cimentare

Cemiénte, s.m. sost. da cementà, ma anche cemento (materiale edilizio)

Ceràcia, s.f. ciliegia

Cèrca, s.f. quercia

Cerviéglie, s.m. cervello plur. n. cervèlla

Cèsa, s.f. appezzamento di terreno, anche strage dal lat. caedere, tagliare

Cétte, avv. presto, di buonora

Chélla, agg. e pr. quella, m. quìglie Chéssa, pr. codesta

m. quìsse agg. ssa

Chésta, pr. questa

m. quìste agg. sta

Chianétta, s.f. terrazza (terreno)

Chiavìne, s.m. chiave tipica delle porte di casa, di ferro, grande dim. di chiave

Chiégne, v. piangere

Chiéne , avv. piano (anche piene)

Chiéve, s.f. chiave

Chìne, agg. pieno

f. chiéna

Chiòve, v. piovere part. pass. chiuóvete, ma nei parlanti più giovani tende ad affermarsi chievùte

Chiùmme, s.n. piombo art le (del neutro di materia)

Ciammarùca, s.f. chiocciola ciammàruca spegliuóta: lumaca da ciamma (gamba) e ruca (verme)

Ciamùrre raffreddore it. cimurro

Cianchétta, s.f. sgambetto anche il gioco della c.

Ciarfùse, agg. moccioso

f. ciarfósa

Ciavèlla, s.f. varechina, ipoclorito di sodio da acqua di Javel, nome con cui fu chiamata dall’inventore e così conosciuta per lungo tempo

Cìnche, numero cinque

Ciuóppe, agg. zoppo

f. ciòppa

Ciuórfe, s.m. moccio

Có, agg. qualche co ccósa qualcosa, cocùne qualcuno

Còce, v. Cuocere

Cócchia, s.f. coppia

Cóne, avv. un po’ (ne ccóne), v.a. ne gnìtte da “(po)co, cfr. sandonatese ne ccó

Cósa, s.f. cosa

Còssa, s.f. coscia, ma anche gamba

Crìa, avv. niente da cria “briciola di pane” (v.a. niénte)

Cuecchiéra, s.f. cucchiaio

Cueggìne, s.m. cugino anche fruóte cueggìne

Cuegliùne, s.m. coglioni

Cuelónna, s.f. colonna

Cueniéta, s.f. cognata

Cueniéte, s.m. cognato

Cuertiéglie, s.m. coltello pl. cuertéllera

Cuettrìglie, s.m. paiolo Cùnnela, s.f. culla

Cuócce, s.m. coccio plur. n. còccera

Cuóglie, s.m. collo l’espressione ‘n cuóglie equivale a “addosso”

Cuómpe, s.m. campo plur. le càmpera (n.) , glie chiémpe (m.)

Cuóne, s.m. cane plur. chiéne

Cùre, s.m. culo

 

                                                                                 D  Top

Demàne, avv. mattina (la démane) la mattina presto “la demàne cétte”; questa mattina “maddemàne

Demònnie, s.m. demonio

Dènte, s.m. dente plur. diénte

Detóne, s.m. ditone, sta generalmente per pollice

 

 

 

                                                                                E   Top

Éssa , pr. 3° pers. sing. f. . ella, lei

Èrva, s.f. erba Fànga, s.f. fango

 

Fémmena, s.f. femmina, donna, plur. fémmene “bèlla fé” è l’appellativo per rivolgersi una donna sconosciuta di ceto popolare, altrimenti “signó”, ovvero “a segnerìa”, riferito anche a maschi.

 

 

                                                                                F   Top

Féssa, s.f. vagina

v.a. pesciòtta

Fessóra, s.f padella

Fiérre, s.n. ferro art. le (del neutro di materia)

Fìglia, s.f. figlia, plur. figlie possessivo: fìgliema, fìglieta

Fìglie, s.m figlio, plur. figlie possessivo: fìglieme, fìgliete

Fìle, s.m. filo file 'lla schìna , colonna vertebrale (espr. “s’è rùtte glie file 'lla schìna”)

Flìma, s.f. fuliggine in questo caso la e non è praticamente pronunciata, come in frùta, ma AIS/1924 dà per San Donato “felìma”, cf. Farina, 64.

 

Fòre, avv. fuori, detto anche della campagna: es. è une de fòre

Fótte, v. fottere, e anche copulare

Frefeliéte, s.m. filo di ferro, lett. ferro filato

Frève, s,f. febbre

Fruóte, s.m. fratello pl. friéte (ma Settefràte) possessivo fràtteme, fràttete, fruóte cueggìne: cugino

Frùta ferita feruta per ferita è presente in italiano arcaico (es. Dante, Inferno, I, 108)

Fuóche, s.m. 1. faggio plur. fiéch fuoco esito fonetico identico di due lemmi diversi, a causa della dittongazione e metafonesi della a accentata, di fagus, come cuómpe e cuóne

Fùrne, s.m. forno

 

 

                                                                G   Top

Gelòrma gioco di gruppo, forse Gerolamo o Gerolama è il nome del personaggio principale del gioco

Gerecóne, s.m. cerchio tipicamente usato per il cerchio di botte traformato in gioco

Glie, art. il, lo, gli masch. sing. e plur.

Gliénna, s.f. ghianda

Gliótta, s.f. goccia

 

Gliótte, v. inghiottire

Gliùna, s.f. luna

Glìva, s.f. oliva

Gliunedì. s.m. lunedi Gnìtte, avv. un po’  v.a. cóne (ne ccóne), da ineptum nel senso di cosa da nulla (cfr. inezia)

Gnòstre, s.n. Inchiostro utilizza l’articolo le (neutro di materia), al pari di pàne, uóglie, mèle, càce, ecc

 

 

 

                                                    I   Top

Iamma pelósa, s.f. millepiedi cfr. tosc. gatte pelose per processonaria

Iànne, avv. l’anno scorso, tosc. pop. “anno”

Iàtta, s.f. gatta

Iattùcce, s.m. gattino

Iecèrta, s.f lucertola

Iéglie, s.m. aglio

Iènca, s.f. giovenca, vitella, dim. iencarèlla

Ienèstra, s.f. ginestra

Iennàre, s.m. gennaio

Ienòtte, avv. la notte scorsa

Ieràne, s.n.. grano utilizza l’articolo le (neutro di materia), al pari di pàne, uóglie, mèle, càce, ecc.

 

Ierànnera, s.f. grandine

Iére, avv. ieri

Ierótte, s.f. grotta plur. ierùtte

Ieruóde, s.m. gradino da gradus

Iéstreche, s.m. soffitto dal lat. tardo astracum, terrazzo fatto di cocci

Ietèrza, avv. l’altro ieri da die tertia

Iólepa, s.f volpe (attraverso l’arc. golpe)

Isse, p. egli, essi

Iuótte, s.m. gatto

 

L    Top

Làppese, s.m. lapis, matita

Le, art. Le, lo/il

f. plur. e neutro di materia

Léccena, s.f. prugna pl. léccena

Lecìgnela, s.f. serpentello (=orbettino?)

Lescìvia, s.f. liscivia

Léna, s.f. legna pl. le léna, n.

Lèbbre, s.m. lepre oscilla fra m. e f.

Lénga, s.f. lingua

 

Lèstra, s.f. giaciglio di animali, in senso figurato anche un covo sporco dal lat. extera, cose che stanno fuori della casa

Liétte, s.m. letto pl. n. lèttera

Lìbbre, s.m libro

Lìccia, s.f. gioco del nascondino prob. collegato a lizza, recinto di una gara, competizione, torneo, o la gara stessa

Lòche, avv. là, lì , lòche abbàlle , laggiù

Lucecappèlla, s.f. lucciola

 

 

                                            M   Top

Maccaróne, s.m. plur. maccarùne maccheroni, pasta maccarùne che ll'òva : pasta all'uovo

Màcchena, s.f. macchina, ma spec. automobile

Macèra, s.f. muro a secco

Maddemàne, avv. stamattina

Magnié, v. mangiare

Mamma, s.f. madre

Mammàra, s.f. levatrice, osterica

Mammòcce, s.m. bambino

f. mammòccia, pl. mammuócce dim. mammecciéglie, mammeccèlla da: bamboccio

Màne, s.f. mano

Martiéglie, s.m. martello

Màrze, s.m. marzo

Massa, s.f. madia

Masséra, avv. stasera

Matèria, s.f. pus

Mbrì, v. morire riflessivo: me mòre, s’è mmuórte

Mecce, v. mordere, morsicare

Meglìccuere, s.m. ombelico

Mèle, s.n. miele l’art. è le (del neutro di materia)

Mentàgna, s.f. montagna

Mentàne, s.m. frantoio

Miéddeche, s.m. medico

Mìle, s.m. melo (il frutto la méla, f, pl. le méla)

Mmèrza, s.f. inversa, luogo dove non batte il sole

v.a. revèrza

Mmettìglie, s.m. imbuto

Mmuóschre, s.m. montone prob. da mascolo, raro e arcaico per “maschio”

Móglie, s.f. moglie poss. mógliema, moglieta

Mòla, s.f. mulino

Mònneca, s.f. monaca, suora

Montacaviéglie montacavalli (gioco)

Mùcceche, s.m. morso cfr. il v. mecce, i’ mócceche

Muórte, sost., agg. e part. pass di “mbrì” morto al f. mòrta

Mùre, s.m. muro al pl. mùra, con la stesso significato dell’italiano comune: le mura della città; cfr. “sótte le mùra”.

 

                                             N   Top

Nazzecà, v. cullare

Ncacchié, v. incappiare, allacciare strettamente

Ne, art. indet. uno

f. na

Nepóte, s.m. nipote

Nesciùne, pr. e agg. nessuno

f. nesciùna

Nfiérne, s.m. inferno

Nfónne, v. bagnare part.pass.e agg. nfùsse. f. nfóssa

Ngènne , v. far male, dolere da incendere nel senso di bruciare o meno prob. da ingemere, raro rafforz. di gemere? ambedue però sono di origine colta

 

Ngìma, avv. sopra da “in cima”

Niènte, avv. niente (v.a. crìa)

Nònne, s.m. nonno (v.a. tatóne)  f. nònna

Nòra, s.f. nuora nòrema, (e lievissima quasi nòrma): mia nuora

Ntreppecà, v. inciampare

Nuóse, s.m. naso

Nzìne, avv. in grembo (in seno)

 

 

 

                                              O   Top

Ógna, s.f. unghia

Ógne, v. ungere

 

Òppera, s. n..pl. operai agricoli a giornata

 

P    Top

Pammadòre, s,f. pl. pomodori

Panemmólle, s.m. zuppa di pane

Panùnte, agg. sporco, unto di grasso prob da pane unto (di olio)

Paradìse, s.m. paradiso

Peccióne, s.m. piccione pl. pecciùne

Pèccuera, s.f. pecora al pl. invariato

Pecìne, s.m. pulcino pl. invariato

Pède, s.m. piede Pelènta, s.f polenta

Pellàstre, s.m. pollastro, pollo

Pelletróne, agg. poltrone

Pellìtre, s.m. puledro

Peparuóle, s.m. peperone al pl. invariato

Percòcca, s.f. albicocca da percoca

Perriézze, s.m. porracci o porrazzi (asfodelus ramosus) toponimo “ròse ‘glie perriézze

Pèrseca, s.f. pèsca

Perteiàle, s.m. arancia da Portogallo, nome più raro e arc. con cui il frutto è conosciuto

Pescié, v. pisciare

Pesciòtta, s.f vagina fa’ a pesciòtta: copulare v.a. féssa

Pescóla, s.f. pozzanghera

Pescrié , avv. dopodomani

Pète, v. mendicare

Petèca , s.f. bottega, negozio

Petecàre, s.m. negoziante

Pìcca, s.f. picca (gioco)

Pìppa, s.f. pipa , e masturbazione maschile

Pìre, s.m. pelo e pero (il frutto la péra, al pl. le péra)

Pìvete, s.m. peto, scorreggia

Póce, s.m. pulce pl. pùce

Preggessióne, s.f. processione

Prèite, s.m. prete pl. priéte e priéiete

Préna, agg. f. incinta

Presùtte, s.m. prosciutto

Prèta, s.f. pietra

Priatòrie, s.m. purgatorio

Priévela, s.f. pergola

Puórche, s.m. porco, maiale

Puótre, s.m. padre pàrte: tuo padre v.a. tàta

 

Q   Top

 

Quatràre, s.m. ragazzo f. quatràra, pl. quatriér v.a. vaglióne

Quìglie, pr. quello f. chélla

Quìsse, pr. codesto f. chéssa  f.chésta

Quìste, pr. questo

R   Top

Rambrì, v. spegnere i’ rammòre: io spengo, p.p. rammuórte

Rantìgna, s.f. granturco, mais forse da “gran d’india” attarverso “grandinnia”

Rasciatà, v. godere (es. di una mangiata, di una situazione bella, “me sò rasciàtate) riflessivo

Ravàra, s.f. materie sassose e ghiaiose portate dalle acue che scendono dai monti, coste sassose di monti prob. voce pre-indoeuropea, analoga al veneto e friulano grava e al franc. grève attestato in molti dialetti viciniori

Récchia, s.f. orecchio pl. le récchie

Refà, v guarire rifl: me refàcce, s’è refàtte

Relògge, s.m. orologio

Réna, s.f. rena, sabbia

Rennèlla, s.f. rondinella, rondine

 

Requète, v. accudire con visite (si usa ad esempioper la chiusa e per gli animali)

Resciatà, v. respirare

Rescòglie, v. riscuotere

Resechìne, agg. avaro, taccagno

Reselà, v. rigovernare, fare le faccende domestiche

Retòglie, v. riprendere (un oggetto, un dono fatto) p.p. retuóte

Retràtte, s.m. ritratto, fotografia

Revèrza (alla), avv. a rovescio

Ròta, s.f. ruota

Rrenchì, v. riempire riempio: rrénchie

Rrescì, v. apparire (detto di spiriti)

 

 

 

  Top

Sàle, s.n. sale (art. le, del neutro di materia)

Sànghe, s.n. sangue (art. le, del neutro di materia)

Scardellà, v. Contestare e tentare di sottrarsi alle regole di un gioco. agg.. scardiéglie, scardellóne, detto di chi abitualmente “scardèlla” nel gioco. collegato con scarto o scartello?

Scarepuó, v. dirupare

p.p.e agg. scarepuóte

Scazzuóppere, s. m. pannocchia di granturco (sgranata)

Scénna, s.f. ala ascella

Scesciatùre, s.m. soffiatoio per il fuoco Scescié, v. soffiare io soffio: sciósce

Schìna, s.f. schiena dal longobardo skina fìle ‘lla schìna: colonna vertebrale

Scìfa, s.f. trogolo dal gr. skyphos, lemma abbastanza presente in varie aree del Meridione

Sciùme, s.m. fiume

Sciuóre, s.m. fiore

Sciùsce, s.m. soffio

Scòla, s.f. scuola

Sèggia, s.f. sedia Seme, v. seminare

Semènte, s.f. semente, e anche sperma

Sìnneche , s.m. sindaco

Sòccera, s.f. suocera

Sòlde, s.m. soldo pl. suólde

Sòre, s.f. sorella sòrma , sòrda: mia, tua s.

Sótte, avv. sotto

Spesàlizie, s.m. sposalizio, matrimonio(cerimonia)

Spìrrete, s.m. spirito, fantasma

Spósa, s.f. fidanzata

Spùse, s.m. sposo, fidanzato

Sse, agg. codesto  f. ssa

Ssuóme, s.m. sciame

Ste, agg. questo f. sta

Sùbbete, avv. subito nell’espressione “muórte de sùbbete” equivale a “all’improvviso”

Suóccere, s.m. suocero

Suóia, s.f. foia, libidine loc.: è ìte ‘n suóia

T    Top

Tabbàcche, s.n. tabacco utilizza l’articolo le (neutro di materia), al pari di pàne, uóglie, mèle, càce, ecc.

Tàta, s.m padre (il proprio)

v.a. puótre

Tatóne, s.m. nonno (il proprio)

Terràzza , s.f. terrazza

Tìtte, s.m. tetto pl. téttera

Tòglie, v. togliere  p.p. tuóte

Tramènte, v. guardare imp. temè, temènta, p.p. tramentùte dal lat. tenere mente

 

Trattùre, s.m. tratturo, sentiero

Tratùre, s.m. cassetto (di comò, armadio, ecc.) Da “tiratore”, attestato in molti dialetti meridionali; cfr. “tiratoio”, presente anche nella lingua scritta (Foscolo); cr. anche “tiretto” Tutti da “tirare”

Trébbia, s.f. trebbiatrice

Trescà, v. trebbiare

Tròtta, s.f. trota

 

U    Top

Ùne uno (numero)

Uócchie, s.m. occhio

Uóglie , s.n. olio (art. le del neutro di materia)

Uóie , avv. oggi

Uólle , s.m. gallo

Uónne, avv. quest’anno da hoc anno

 

Uórte, s.m. orto

Uósce, s.m. uccello notturno, assiolo

Uóssene, s.m. asino pl. iéssene Uóve, s.m. uovo pl. òva

Ùrse, s.m. orso

 

 

V    Top

 

Vaglióne, s.m. ragazzo  f. vaglióna, pl. vagliùne v.a. quatràre

Vardà, v. guardare v. anche tramènte

Vàrva, s.f. Barba Vedi anche bàrba, più rec.

Vàtte, v. battere, picchiare

Vattènte, s.m. battitura, botte

Velegnié, v. vendemmiare

Verìccia, s.f. pietruzza prob. da breccia, briccia

Verénna, s.f. crusca prob. voce di sostrato pre-indoeuropeo, analoga al franc. bran e al piemont. e lomb. bren attestato in molti dialetti viciniori anche per forfora

Veròlleche spinaci selvatici (chenopodium Bonus-Henricus) da broccoli?

Veruócce, s.m. braccio p. veràccia

Verzìne, s.m. borsellino

 

Véve, v. bere part. passato: vìvete, bìvete, ma anche rec. bevùt v.a. il più recente béve

Viénte, s.m. vento

Vìne, s.n. vino (art. le del neutro di materia)

Vìnte, numero venti

Vócca, s.f. bocca ‘mmócca: in bocca, con assimilazione

Vótte , s.f. bótte

Vuóce, s.m. bacio, pl. viéce

Vuóche, s.m. acino pl. viéche

Vuóllera, s.f. ernia

Vuórne, s.m. bernoccolo proib. legato a *barn

Vuóse, s.m. vaso

pl. viése Vuótte, s.m. rospo tosc. botta, bodda

v.a. abbettà

Vuóv(v)ese, s.m. masso da balzo?

Vùte, s.m. gomito

 

 

                                               Z  Top

Zenàle, s.m  pron. sorda: tsenale grembiule “senale” da seno, come grembiule da grembo

Zìrre, s.m. pron.sonora: tzirre ziro, contenitore per liquidi, gen. olio

Zìzza, s.f. pron. sorda: tsittsa mammella dal longob. (vedi ted. Zitze, capezzolo); voce diffusa in molti dialetti italiani, già presente in Boccaccio; cfr. anche il long. zinna, prominenza e anche mammella

 

Zùccre, s.n. pron. sorda: tsuccre zucchero (art . le del neutro di materia)

Zuóppe pron. sorda: tsuoppe caprone voce prob. di orig. balcanica, attestato nei dialetti vicini come zàppe, zuàppe, senza metafonesi