Lo scritto di Domenico Vitti descrive in modo compiuto il passaggio della guerra a Settefrati ed
i tanti problemi, dolori e lutti che essa provoco'. A sessanta anni dagli
eventi Domenico narra con semplicita' ma con grande efficacia e con una
avvertibile forte pieta' per tutti coloro che subirono privazioni, umiliazioni,
lutti; ne e' venuto fuori un quadro interessantissimo, grondante di vera umanita',
da proporre a chi visse quei brutti giorni e, soprattutto, alle
due generazioni che da allora si sono succedute. Un giorno questo scritto sara'
prezioso perche' non cadano nell'oblio le dure esperienze del nostro popolo in
esso narrate, ed affinche', per quanto possibile, il ricordo di dette esperienze,
dei patimenti sofferti e del sangue versato concorra ad evitare che nuove
sciagure colpiscano ancora la nostra pacifica piccola comunita'. |
L'attenta
lettura dello scritto di Domenico, la meditazione sul lungo elenco delle vittime,
il ricordo dei nostri fratelli Annino e Raffaele, concorrano, ecco
l'auspicio di tutti noi e lo scopo dichiarato del libro, a farci aborrire
i conflitti di ogni genere e a diffondere la
cultura della compassione, la cultura della tolleranza. Potrebbe
riaffacciarsi, e' sempre possibile, la mala pianta degli assurdi orgogli omicidi
(di
razza o di religione o di classe, che importa?) e del disprezzo della dignita'
altrui che provoco' l'immane conflitto della seconda guerra mondiale, nel quale si ascrisse anche la
piccola-grande tragedia vissuta da Settefrati fra il settembre '43 e il maggio '44: sara'
bene non dimenticare gli eventi che Domenico ci ripropone. av 31/8/04 |