Einstein ed i porci
[…] ogni uomo e’ legato ad alcuni ideali che gli servono di guida nell’azione e nel pensiero. In questo senso il benessere e la felicita’ non mi sono mai apparsi come la meta assoluta (questa base della morale la definisco l’ideale dei porci). Gli ideali che hanno illuminato la mia strada e mi hanno dato costantemente un coraggio gagliardo sono stati il bene, la bellezza e la verita’. Senza la coscienza di essere in armonia con coloro che condividono le mie convinzioni , senza l’affannosa ricerca del giusto, eternamente inafferrabile, del dominio dell’arte e della ricerca scientifica, la vita mi sarebbe parsa assolutamente vuota. Fin dai miei anni giovanili ho sempre considerato spregevoli le mete volgari alle quali l’umanita’ indirizza i suoi sforzi: il possesso dei beni, il successo apparente e il lusso. Albert Einstein – Come io vedo il mondo - 1931
Raramente mi era capitato di leggere frasi piu’ dirette e coraggiose di quelle che riporto. “Come io vedo il mondo” e’ un’opera divulgativa del grande Albert Einstein , un’opera nella quale egli cerca di dirci tutto il suo pensiero, sia sul versante della sua scienza, delle sue ricerche, sia sul versante del suo modo di pensare la vita, la morale, la storia, … l’umanita’… Confesso che avevo scaricato (aggratis…) e poi stampato il libretto per cercare di capirci un po’ sulla teoria della relativita’ che fa di lui un grande, della grandezza di Copernico, di Galileo, di Newton , di Laplace…. , e confesso ancora che non mi non attendevo grandi cose dal pensiero del grande scienziato ebreo su argomenti di carattere piu’ generale. Avevo in mente, ed ancora in qualche modo lo penso, che, quando un uomo di scienza parla d’altro, quando sconfina dallo stretto ambito della sua arte, c'e' il rischio che vengano fuori cose campate in aria, puerili, erronee; ricordo a tal proposito di un nostro premio Nobel che parlava del futuro del mondo, tratteggiando scenari apocalittici con tale sicumera, che c’era da piangere a prenderlo sul serio o da ridere per quelle che erano esagerazioni, cosi tanto esagerate da essere in definitiva delle vere sciocchezze. Non così per il grande Einstein. Come sara' successo anche a te, caro lettore, capita a volte di leggere magari una sola frase che ti procura una grande gioia, perche’ finalmente ti fa capire un qualcosa che ti borbottava dentro, che ti procurava un mal di pancia continuo, sordo, dal quale la frase ti libera gettando pura luce su quel ....qualcosa.... di fino ad allora non capito, ma percepito come di grande importanza. Pensate: “…il benessere e la felicita’ .. sono la base della morale dei porci…” !!!!!!!!!! Grandioso; e per chi non avesse capito bene: “ mète spregevoli, volgari [….] il possesso dei beni, il successo [..], il lusso”. Per dirla tutta la sostituzione degli ideali del bene della bellezza della verita’ con le loro contraffazioni “cinesi”, con gli pseudo ideali del benessere, della felicita’, della ricchezza o del lusso, o del successo apparente e’ roba da porci e cosa volgare. Grande, grande, grande. Pensare che c’e’ chi, religioso, ha influenzato popoli interi affermando che il successo sociale e’ segno di predilezione divina, dimenticando totalmente la Croce che non e’ certo segno di successo sociale… Pensate che il diritto alla ricerca della felicita’ puo’ essere visto come un diritto fondamentale, diritto sancito dalle costituzioni degli stati, quelle stesse che hanno lasciato fuori Cristo e la sua Croce: pensate ancora che la verita’, il bene e la bellezza sono corrotti, disprezzati, diluiti, distrutti da un relativismo per il quale ognuno crede di poter definire, o scegliere la propria verita’, la propria bellezza, il proprio bene. Anche perche’ la Verita’, il Bene e la Bellezza sono terribilmente difficili da cercare e, naturalmente, da trovare se non ricevuti in dono. Pensate a quante centinaia di mlioni di persone si fermano ai comodi ideali “da porci” e " spregevoli", “volgari”, e nemmeno pensano piu’ ai giacimenti eterni del Bello del Giusto del Vero, che, altrettanti nomi divini, e forse appunto perche' nomi divini, sono ignorati, vilipesi, o sono comodamente dichiarati inesistenti per essere surrogati dagli pseudoideali contro cui Albert Einstein ha detto delle parole pesantissime e, direi, definitive. Non siamo al mondo per godere delle migliori vacanze, per indossare i piu’ bei vestiti, per avere eterna salute. Siamo al mondo per amare il Bene, il Bello, il Giusto, per adorare Colui che ha dato la sua impronta al Bene, al Bello, al Giusto, Colui che rende unitari il Bene, il Bello, il Giusto, il Vero , il Buono, Colui che li possiede in sommo grado e li spande con Sapienza Infinita fra le sue Creature. Tutto vero quello che Einstein ci dice, con quell'economia di mezzi espressivi che ha raggiunto il suo acme nella piu' piccola delle formule, quel " e=mc² " che la sua grande mente ha donato all'umanita', attonita davanti a tanta genialita'. Perseguire ricchezze e felicita', benessere, lusso, successo e' come fermarsi a mezza costa in un'ascesa che andrebbe percorsa fino in cima, ove recherebbe Bellezza, Verita', Giustizia, Bonta': adornamenti Eterni dell'Eterno Iddio, adornamenti che ci verranno donati per l'unica strada che libera, per l'unica via possibile, per la Via che e' anche Verita' e Vita: nomi del Dio-Uomo, nomi di Gesu' Cristo Eterno e Benedetto. Antonio Vitti - 20 giugno 2013
|