Aldo Venturini

 

FESTA DI SANT’ANTONIO DI PADOVA

 

Grazie Aldo - 13 Giugno 2010

Home Nel tepore di un sole maturo, quando il lungo inverno ha il sapore d’una fiaba triste, al centro storico di Settefrati si rinnova la festa in onore di S. Antonio di Padova.

Quasi ammaliati da un flauto magico , i paesani lasciano le case e si riversano nei vicoli che vanno in piazza.

È un tremolio di voci e di parole confuse, è un fragile rincorrersi delle nostre esistenze nei discorsi di festa.

Siamo composti nel mosaico della processione quando la banda di Monte San Giovanni Campano ne sottolinea l’inizio con fragorose note.

Ricordi e preghiere, tumultuosi, imboccano anch’essi i vicoli appassiti del mio paese.

A tratti, da lontano, scoppiano i colpi scuri della ditta pirotecnica Mattei.

Si fa notte. Se non fossero questi ritorni, queste ore notturne così misteriose e tranquille che ci assicurano l’eternità, saremmo soffocati dall’angoscia della vita e da questa brezza che torna ogni sera, tra i crepacci dell’anima, ad agitare i nostri antichi e nuovi fantasmi. Ma, a mezzanotte si accendono i fuochi. Una granata di ricordi squarcia le trame forti della memoria.

Poi, gli ultimi passi vanno a morire fra i vicoli. Ritorna antico il silenzio della vita.

Ci si sente carezzati dal buio, dall’odore intenso di ginestre, dal silenzio fra queste case.

La luna spunta dietro “la casa Giancola”, “glie vuosce”, l’assiolo, ripete ,fra rami di stelle, il suo richiamo d’amore.

La festa è finita, ma nel cuore , in fondo al cuore, è già Canneto……!

 

Settefrati 13 Giugno 2010

Festa di Sant’Antonio di Padova

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