Gesu' di Nazaret - I.a Parte
Home Alcune riflessioni rileggendo "Gesu' di Nazaret - I Parte" di Papa Benedetto, all'uscita della seconda parte della grande opera.
1. Se il cuore dell’uomo non e` buono, allora nessuna altra cosa puo’ diventare buona. E la bonta’ di cuore puo’ venire solo da Colui che e` Egli stesso la Bonta’, il Bene. Benedetto XVI - Gesu di Nazaret - Pag 56
2. Oggi la Bibbia viene assoggettata da molti al criterio della visione moderna del mondo, il cui dogma fondamentale e` che Dio non puo’ affatto agire nella storia. Ib. Pag 58
3. .. Gesu’ “stava con le fiere e gli angeli lo servivano”. Il deserto - imagine opposta del giardino- diventa il luogo della riconciliazione e della salvezza; le fiere, che rappresentano la forma piu’ concreta della minaccia derivante all’uomo dalla ribellione della creazione e dal potere della morte, diventano amiche come in Paradiso. Ib.Pag 49
4. Se essere uomo significa essenzialmente relazione con Dio, e` chiaro allora che ne fa parte il parlare con Dio e l’ascoltare Dio. Ib. Pag 157
La pubblicazione della seconda parte di Gesu’ di Nazaret, autore papa Benedetto XVI, ed il parlare che se ne e` fatto, mi hanno indotto a rileggere la prima parte dell’opera. E` un libro meraviglioso, perche’ con grazia, con amicizia, con lievita’, prende quasi per mano il lettore, verso un progredire della conoscenza del mistero di Gesu’ Cristo, il Dio Onnipotente e Vero Uomo nel quale tutte le cose sussistono, il Tutto in Tutti dell’Apostolo: l'Amico ed il Dio Altissimo. Pur se ogni libro, come Papa Benedetto dice della Bibbia, dovrebbe essere considerato nella sua interezza, evitando di prendere qua e la delle frasi avulse dal loro contesto, e questo come criterio generale, cio' non di meno vi sono comunque in Gesu di Nazaret delle espressioni, dei pensieri che da soli meriterebbero intere biblioteche e anni di riflessione. A titolo di esempio vorrei dire qualcosa che mi e` suggerito dalle frasi in cima a questa pagina. 1. Se il cuore dell’uomo non e` buono, allora nessuna altra cosa puo’ diventare buona. E la bonta’ di cuore puo’ venire solo da Colui che e` Egli stesso la Bonta’, il Bene. Benedetto XVI - Gesu di Nazaret - Pag 56
Mi pare che significhi che la bonta’ di cuore viene solo da Dio e che essa e` condizione necessaria per perseguire il bene, per essere buoni con gli altri e per ben operare in tutti i sensi. Ovvero che la bonta’ non e` una virtu’ “laica”, che chi e` lontano da Dio non ne e` capace, e che chi ha Dio nel cuore e’ percio’ stesso buono, ed opera il bene, anche solo con la sua esistenza. Una persona pia e’ sempre una persona buona , e questo e’ facile da credere; ma se l’acqua della bonta’ non e` attinta dall’unica fonte possibile che e` Dio, non si ha l’acqua: chi e` lontano da Dio non puo’ fare il bene vero (anche se la lontananza assoluta da Dio e’ impossibile perche’ una creatura non sara’ mai autonoma nella sua esistenza, e dipendera’ comunque da Dio, e perche` tutti sono comunque amati dal Creatore).
2. Oggi la Bibbia viene assoggettata da molti al criterio della visione moderna del mondo, il cui dogma fondamentale e` che Dio non puo’ affatto agire nella storia. Ib. Pag 58 La visione moderna del mondo, sintetizza Papa Benedetto, ha come dogma fondamentale che Dio non puo’ agire nella storia. Questa e`, purtroppo, la visione oggi dominante circa lo svolgersi degli eventi storici: essi non sarebbero voluti, o causati, o non potrebbero essere evitati o modificati da Dio, ovvero in tutto cio’ che avviene nella storia la volonta’ di Dio sarebbe assente. Un simile dogma sembra riguardare oltre che la storia anche la natura che non obbedirebbe a Dio ma a leggi sue proprie, ad una sua logica interna nella quale Dio e` assente, “espulso”. Questa esclusione di Dio dalla storia, - e dalla natura - ormai dai piu’ data per scontata, e` assurda perche` Dio e’ l’unico motore di tutto, dei grandi eventi e dei movimenti di ogni particella subatomica o degli ammassi di galassie: tutto e’ stato fatto da Dio, in Dio tutto sussiste, e` Dio che agisce in ogni creatura , nel rispetto della liberta’ della creatura e della Propria Liberta’. A ben pensarci il dogma del mondo che vorrebbe Dio impossibilitato ad agire nella storia e nella natura e` un totale rovesciamento della corretta definizione della creazione: le creature sono sempre nelle mani di Dio che in ogni istante le crea, in una creazione continua, in un processo proiettato verso l’eternita’, e nella creazione continua e` sempre salvaguardata la liberta’ delle creature, nella liberta’ assoluta di Dio. Absit iniuria verbis: il cordone ombelicale fra ogni creatura ed il Creatore non si e’ mai reciso, siamo in una sorta di continua gestazione, viviamo ancora nelle mani di Dio e lo saremo per l’eternita’ ventura. Dire che Dio non puo’ agire nella storia e` un orribile peccato. 3. .. Gesu’ “stava con le fiere e gli angeli lo servivano”. Il deserto - immagine opposta del giardino - diventa il luogo della riconciliazione e della salvezza; le fiere, che rappresentano la forma piu’ concreta della minaccia derivante all’uomo dalla ribellione della creazione e dal potere della morte, diventano amiche come in Paradiso. Ib. Pag 49 Papa Benedetto usa l’espressione “ribellione della creazione” . Sappiamo della “ribellione” di un certo numero di angeli, e della “ribellione” di Adamo ed Eva; ma qui la ribellione, nelle sapienti ed autorevolissime parole del Papa, riguarda la creazione, tutta la creazione. Siamo ai bordi di implicazioni abissalmente profonde. La ribellione di Adamo ed Eva fu commessa da due sole persone, eppure l’evento e le sue amarissime conseguenze hanno contaminato tutti (meno Gesu’ e la Madonna e compreso tutti i piu’ grandi santi). La violenza della natura (le fiere) , la solidarieta’ fra gli uomini nel peccato originale, e la partecipazione di tutti all’azione redentrice di Cristo, ci dicono che tutta la Creazione partecipa delle conseguenze del peccato degli angeli ribelli e dei progenitori: animali un tempo pacifici divennero fiere, nella natura apparvero la violenza e la morte, e la ribellione coinvolge tutta la creazione, intesa nella sua totalita`. In sintesi: la ribellione di creature angeliche e successivamente la ribellione di creature umane coinvolse tutta la creazione aprendo un tempo di dolore che Cristo Redentore ha chiuso nell’eternita’ e sta chiudendo nella storia dell’Universo e nella storia di ciascuna creatura. A fondamento di tutto il discorso dovrebbe esserci un essere "un tutt'uno" di tutta la creazione: solo se accettiamo che fra ciascuno di noi ed Adamo e fra tutti noi ed uno qualsiasi di noi vi e` una rapporto ontologico, solo se la Creazione e` Una e Molteplice allora e` logico che la lebbra del peccato abbia contaminato tutto il creato, niente e nessuno escluso. Solo se la Creazione e` Una sara’ facile credere che le colpe di Adamo ci appartengono appieno e solo allora possiamo credere di poter partecipare ai meriti di Gesu’ Cristo. Solo se crediamo che la Creazione e’ Una potremo credere che fra il peccato degli angeli e l’aggressivita’ delle fiere del deserto c’e’ un nesso: la Creazione attende l’annuncio dei Figli di Dio, come dice l’Apostolo, perche’ la Creazione e stata ferita dal peccato di parte degli angeli e dei nostri progenitori, perche` fra tutte le creature - visibilium et invisibilium - vi e` una unita’ che le comprende tutte, a similitudine dell’Unita’ Trinitaria. 4. Se essere uomo significa essenzialmente relazione con Dio, e` chiaro allora che ne fa parte il parlare con Dio e l’ascoltare Dio. Ib. Pag 157 Ci sono delle parole che sono termini di una relazione, per esempio marito e moglie: ciascuna delle due parole presuppone l’altra. Altri esempi: padre e figlio, fratello presuppone che ci sia un altro fratello o una sorella; giorno presuppone notte. Uomo e` in relazione con Dio: uomo presuppone Dio. In verita’ pensare all’uomo senza ammettere Dio e` errore dottrinale irrimediabile, e` un’assurdita’ anche se asserirlo fara’ sempre parte delle scelte possibili, perche’ Dio non limita in nessun modo la liberta’ dell’uomo. Ora per noi credenti c’e` Dio e c’e` l’uomo ed essi sono in relazione, e Dio crea in continuazione l’Uomo in una creazione continua che lascia piena liberta’ all’uomo nella piena liberta di Dio stesso. La creazione continua, di cui ci ha dato parole profonde papa Giovanni Paolo II, e` di per se` relazione d’amore : Tu o Dio ami tutte le tue Creature perche` se non le avessi amate non le avresti create (cfr Sapienza). All’inizio della nostra Creazione abbiamo conosciuto Dio, sono intervenuti gravissimi problemi che hanno rovinato la nostra relazione con il Signore, ora prima della nostra morte il nostro operare ed il nostro porci in relazione con Dio ha le sue difficolta’ , ma la relazione non e` mai venuta meno, ed il suo indebolimento ha reso inquieto il nostro cuore (cfr Sant’Agostino). Parlare con Dio, cercare la sua amicizia, passare del tempo in sua compagnia negli angoli piu’ pacifici del nostro cuore. Dio e` Amore, ed il Dio Trinitario e` Amore di un Padre verso il Figlio e verso tutti i figli che il Figlio ha assimilato a se'. La creazione e` atto d’amore , la creazione continua e’ un vertiginoso processo d’amore: pensare che in ogni istante Dio mi mantiene in vita, intervenendo su tutti i miei pensieri , governando tutti i processi fisiologici del mio corpo, della mia anima della mia psiche, fa veramente venir le vertigini. Siamo sempre nelle mani di Dio, che non ci ha lasciato nemmeno per un breve istante e questo e’ solo Amore grande, proiettato verso l’eternita’ : a Dio dobbiamo adorazione continua, ma dobbiamo parlargli, chiedere, ascoltare, “telefonargli”, mandargli "messaggini", piu’ spesso di quanto non si faccia con la donna amata o con il migliore amico. Antonio Vitti - 10 marzo 2011
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