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Lettera aperta al Sindaco di Settefrati

 

 

Caro Lorenzo,  

 

in nome della nostra antica amicizia e  per amore di sincerita` debbo porti un paio di domande, alle quali attendo una risposta da amico, sincera.

 

I Domanda: Perche` non hai fatto un incontro con gli emigrati? Per inquadrare bene la questio oso rammentarti che una volta il formato dell’incontro Amministrazione e Sindaco da un lato ed emigrati dall’altra era il seguente: il Sindaco dava relazione sull’operato dell’amministrazione, a seguire altri interventi minori, a seguire domande degli emigrati e risposte del sindaco, infine un decoroso rinfresco. Le domande degli emigrati vertevano di solito su problemi relativi a case e terreni: tasse, affitti, abusi, il Parco.... Quest’anno avrebbero certamente potuto riguardare la difesa dall’usucapione (troppi casi), l’ICI, alcuni casi residui di riparazione dei danni del terremoto, etc.. . Ricordo che venivano diramati inviti ad personam, recapitati dalle guardie e tutti erano contenti. Perche` non avete fatto nulla di simile? Di fatti, consentimi, la cosa e` stata` completamente snaturata: che c’entra la Pro Loco, come avrebbe potuto informare i proprietari emigrati su tutto cio’ cui ho fatto cenno?

 

II Domanda: Riguarda La Madonna delle Grazie. La mia memoria e` stata sempre debole ed ora fa pena ma ricordo che nel 1984 io e te siamo saliti sul soffitto della Chiesa, io Sindaco, tu giovane professionista,  ed abbiamo visto per la prima volta un meraviglioso sistema di catene in legno di quercia che sosteneva il cassettonato e che purtroppo cadeva a pezzi. Siamo rimasti commossi e dalla nostra commozione partimmo per portare esperti: ricordi forse che l’Arch Seno era in pessimi rapporti con il Comune di Settefrati (non voleva il  portico in piazza) e con l’Amministrazione del Santuario (non voleva la demolizione del vecchio Santuario). Andai avanti, andammo avanti e Seno divenne amico, e cio` si rivelo’ decisivo: ricordo che sotto una tenda, con il fango ai piedi in quel tragico maggio 1984 l’Arch. Seno mi disse : “Antonio e` fatta i soldi per la Chiesa delle Grazie te li garantisco io; vedo che hai da fare, ciao”. Custodisco questo ricordo nel mio cuore e moriro` con un sorriso sulle labbra: ho avuto un certo ruolo nel restauro della mia adoratissima Chiesa, la amo piu’ della mia stessa vita. Ecco perche` caro, carissimo Lorenzo non mi e` facile vedermi sistematicamente estromesso, con una cattiveria che atterrisce,  dalle vicende, da tutte le vicende dell’antico tempio. Quando mi si attribuisce il merito di... saper leggere (avrei letto per primo la parola “Ingredior”) mi viene da ridere: dove siamo arrivati dall’ispezione al soffitto, dove siamo arrivati dalla visita sotto la tenda, e, soprattutto , dove arriveremo di questo passo? Lorenzo, ed ecco la domanda,  tu ricordi vero? Lorenzo tu dovresti ricordare. Caro Lorenzo, di questa Chiesa ricordo tutto, ricordo con enorme amarezza che il 20 Agosto provai la stessa sensazione provata alla Chiesa della Libera di Aquino trenta anni fa: bella Chiesa ma mi e` estranea, non e` piu` la mia Chiesa. Quella mia, per difenderla, ora l’ho fatta migrare in un cielo altissimo, in una galassia ignota ed irraggiungibile.... sui suoi resti mortali si azzuffi chi vuole. Lorenzo dimmi se mi capisci, per favore dimmi: ricordi i nostri sogni?

 

Sto piangendo e ti abbraccio,

 

Antonio

 

 

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30-8-2006