Top Home Belle poesie da Maria Teresa Mazzenga Nella vita di questo sisto quando occorreva di pubblicare poesie o racconti di un paesano o di una paesana mi sono sentito contento. Riaccade di nuovo per le mia ed altrui gioia. Otto brani poetici da Maria Teresa con la quale c'e' tanta amicizia fondata sull'affetto che ho verso la sua famiglia - mamma Maria Cedrone, papa' Antonio, fratello Donato - ma ancora rafforzata da un condiviso interesse per la cultura in genere e per le belle lettere in particolare; interesse che si e' tante volte espresso in conversazioni pacate, equilibrate, con tante citazioni, con leggerezza, con gioia. Sono certo che i miei ventiquattro lettori apprezzino le poesie di Maria Teresa ( Manzoni che spesso in questo tempo terribile torna in mente , con i suoi untori , con i suoi monatti con il monaco che confortava gli afflitti....) ; ma spero ancora di avere altre poesie e racconti, perche' credo che vi sia spazio per una Settefrati gentile, colta, umile........,; quella di vanesi, ciarlatani, velleitari ci interessa sempre meno e ci intristisce sempre piu'. Ad maiora , Maria Teresa. 22 marzo 2020 1. Alla mia amica pittrice 2. Alla mia amica pittrice 3. L’altra città 4. Come sabbia al vento 5. Il superfluo e l’essenziale… La gioia vera 6. La vera amicizia 7. L’essenza dell’essere 8. Alla mia cara nonna 1. Alla mia amica pittrice top Sei donna angelicata, bellezza rassicurante il un alone di misterioso fascino. Essere superiore dalla divinità prediletto in una profusione di pregi. Talento indomabile, sensibilità possente, semplice perfezione nel sublime tuo essere. maggio 1999 2. Alla mia amica pittrice top Carissima compagna dell’astratto viaggio tra sensi, colori e gusto del bello, complici nella creazione di ciò che non esiste nella concretizzazione di una sensibilità interiore, ci incontriamo nel nostro mondo irreale godendo dell’intesa perfetta. maggio 1999 3. L’altra città top L’odore acre dell’aria Che stringe in una morsa i miei polmoni. Lo squallore, la delinquenza e la mediocrità che si accumulano nella stazione, l’incontro brusco con persone estranee a te per stile, atteggiamenti, sensibilità. La non appartenenza, la non amicizia con alcuno di loro, la totale indifferenza dell’uno verso l’altro. Miseria, povertà, disperazione, rassegnazione, incapacità a pensare, a volere, a sperare. Tante realtà che bruscamente ti catturano lo sguardo e ti scuotono per ferirti e poi subito renderti indifferente.. E tu cammini, solo, tra tanti e stordito dall’apparenza delle luci, dei colori, delle novità, dimentichi quella realtà, ne perdi il senso e vivi dimenticando. Roma, novembre 1998 4. Come sabbia al vento top Come sabbia al vento le nostre vite. Per caso nati da un soffio vitale che lentamente innalza la duna della nostra vita. I nostri percorsi, le nostre esperienze, gli uni dopo gli altri la formano l’elevano, l’ispessiscono. I nostri viaggi, come il lavorio del vento, la plasmano lentamente, l’arricchiscono di nuova linfa vitale per renderla unica e diversa da tutte le altre che si susseguono e si rincorrono lì verso l’orizzonte, simili ma non uguali. Del sole vitale ci nutriamo e da esso traiamo il nostro fulgore, ma come la pioggia le modifica e le imbruttisce fino a renderle irriconoscibili, così i dolori scavano le nostre radici, svuotano la nostra anima fino a che un nuovo soffio di vento non torni a ricostruire quanto è stato consumato. Per ognuna pioggia e vento si alterneranno a raggi di sole, ma per tutte prima o poi arriverà quella tempesta che in un attimo non lascerà traccia di esse come di noi per dare spazio, poi, ad un nuovo vento e ad un nuovo sole. Napoli, agosto 2003 5. Il superfluo e l’essenziale… top La gioia vera Nell’epoca delle discoteche, delle veline, delle diete perenni, del culto dell’immagine e delle apparenze, del silicone e dell’acido ialuronico le persone vere non ci sono più. Che noia, che tristezza… Ci guardiamo intorno e vediamo solo persone finte, ritoccate, tutte uguali allo stesso modo… tutte dedite al culto di se stesse e dell’affermazione del proprio Io. Scompaiono pian piano le persone interessanti, quelle delle quali è un piacere stare in compagnia, da cui si ha sempre qualcosa da imparare e dal cui stare insieme si rimane sempre arricchiti… ma non di nozioni, fatti e notizie bensì di valori veri e principi sani, di quella umanità che ti accoglie e ti fa sentire veramente un fratello degno di affetto. Come un esercito di soldatini, tutti abbottonati e imbellettati, sempre attenti a mostrare il lato migliore di sé e a cosa dire che non sia sconveniente ma soprattutto che non torni a proprio svantaggio. Ventre piatto, Outlet, griffe firmate, abbronzatura, fitness, palestra, ristoranti, crociere o vacanze di lusso da mostrare su Facebook… tutto concorre ad incensare il mito dell’apparenza mentre poco alla volta le coscienze si spengono. Niente più valori da portare avanti, principi sani da difendere e per cui combattere o giuste verità da propagandare. Persone finte dentro e fuori dalla cui presenza si rimane impoveriti, soverchiati, soffocati. Denaro, potere, ricchezze… tutto serve ad innalzare il proprio Io, mentre poco alla volta i rapporti umani scolorano, svaniscono e ne rimane solo una parvenza. Anche lealtà ed onesta’ sono sacrificate sull’altare delle apparenze. L’uomo vero si perde, si spoglia di tutto ciò che veramente conta per lasciare spazio al superfluo, all’inutile, all’insignificante. Niente più persone allegre e simpatiche, non più la gioia dello stare insieme ma ci ritroviamo tutti attorno ad un triste piatto di insalata che fa tanto bene alla dieta ma che in realtà impoverisce oltre che il fisico anche l’anima. E ci dirigiamo così, come un gregge di pecore al macello, verso la fine della nostra società, sempre più ricca di beni materiali ma in realtà povera di tutto…dell’essenziale…di tutto ciò che fa bene al cuore e all’anima. luglio 2019 6. La vera amicizia top La ricerca della vera amicizia è qualcosa di faticoso, di estenuante, un lavoro al quale ci si dedica con tutti se stessi. Anno dopo anno, incontri dopo incontri, il nostro cuore e la nostra mente cercano di rielaborare le impressioni e le sensazioni che hanno suscitato in noi le diverse e più svariate amicizie. L’attesa è faticosa, si è esigenti. Tra tanti solo pochissimi ci colpiscono: li analizziamo, li scrutiamo, li giudichiamo ed alla fine capiamo che l’amicizia è come l’incontro di un amore, ma un amore di tipo affettuoso, un legame sì profondo che ti cattura parte dell’esistenza, che ti porta a condividere la tua vita per intero quasi a viverla si fosse in due. Sì, è come l’incontro di un amore, così raro ed imprevedibile che spesso la sua assenza lascia disorientati. Niente ha più valore, niente conta se non c’è un amico con cui parlarne, con cui sorridere, con cui soffrire. Per una persona che cerca questo tipo di amicizia l’attesa è lunga, si brancola nel buio con lo sguardo pieno di speranza, i momenti di sconforto ci attanagliano ma quando arriverà, perché arriverà, la gioia riempirà la tua vita, rasserenerà i momenti tristi, renderà semplici quelli difficili, colmerà e farà traboccare l’esistenza. giugno 1999 7. L’essenza dell’essere top Un dubbio da tanto mi assale, troverà mai una risposta? Oh, se vi sarà essa rappresenterà la chiave che dischiude le porte alla più veritiera e disincantata lettura dei rapporti umani, dell’essenza dell’essere: è l’essere umano creatura nobile o solo l’animale più perfetto? Se sicuramente ha cercato di dimostrare la propria superiorità in ingegno, nel fare, creare, non ugualmente può dirsi in lealtà e sincerità negli affetti. Invidia verso chi ha successo al punto da tramarne alle spalle, irriconoscenza verso chi ha operato per migliorare la comunità ed i singoli, falsità nei rapporti, ricerca di amicizie utili, persone dedite all’arricchimento attraverso l’impossessamento dei beni altrui… Questa sarebbe l’essenza dell’essere? Questo il modo per distinguerci dall’animale piu’ bruto? Oscilliamo da secoli tra l’innalzamento della nostra dignità ed il suo deterioramento. Stiamo ancora cercando di capire cosa siamo e sarà sicuramente la dimostrazione migliore del nostro essere creature nobili, l’aver capito che riusciremo tutti a vivere meglio e ad ottenere di più anche per noi stessi aiutandoci a vicenda ed evitando inutili rivalità. dicembre 1998 8. Alla mia cara nonna top Eccomi, finalmente sono qui. Sono sempre felice di tornare a trascorrere parte del periodo estivo da te perché venire qui è come fare un tuffo nel passato e riassaporare il periodo felice della mia infanzia, periodo in cui tu hai avuto un’importanza fondamentale per me. Qui riordino i miei pensieri, vivo più a contatto con me stessa...torno indietro con la mente ed entro in un’altra dimensione. Rivedo i momenti di vita sereni e spensierati quando mi portavi a passeggiare regalandomi collane di fiori, oppure quando, nelle calde sere d’estate, ci addormentavamo con te sul balcone mentre ci raccontavi storielle al chiarore del cielo stellato. Hai avuto un effetto benefico su di me donandomi il tuo affetto immenso. Mi hai insegnato dolcezza, sincerità, lealtà, rispetto, comprensione…mi hai insegnato ad essere una persona umana. Il tuo amore è stato tutto perché mi hai dato modo di diventare una bambina serena, felice, fiduciosa ed affettuosa a mia volta. Sei stata e sarai sempre un porto sicuro in cui trovare ristoro perché il tuo cuore è forte ed instancabilmente generoso. Sei stata una grande donna, così parla di te chi ti conosce, chi sa… Ti è stata data vita aspra e difficile ma la forza del tuo amore ha vinto ogni difficoltà. E’ strano, più provo a lasciare gli ormeggi e cercare il largo nel mare della vita più il pensiero di te mi riporta indietro, quasi mi irretisce, rendendomi più doloroso il distacco. E tu in questo, purtroppo, non sei molto di aiuto. Adesso che sei più anziana ti senti fragile e indifesa e questo ti rende sempre più bisognosa di affetto. Ora che ci sono mi fai tanta tenerezza, ti preoccupi per me e mi ricopri di attenzioni in modo quasi morboso. Ed io, quando ascolto il tuo respiro affannoso mentre riposi, mi convinco che adesso e ancor più di prima sarò con te a farti compagnia. Ti prenderò per mano e ti vivrò fino a quando mi sarà concesso di viverti...fino a quando una parte di me non volerà via insieme a te mai abbastanza grata per quello che mi hai regalato. Estate 2006 21 marzo 2020 |