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Moleskine 1

Pensiero di Borges

18 aprile 2016

Sono uno di quelli che usano le Moleskine, da almeno 20 anni, per annotarvi tutto  ... come in una sorta di mini Zibaldone, senza alcun ordine che quello cronologico . Dicono che, fra gli altri, Van Ghogh ed Hemingway le usassero regolarmente (absit iniura verbis....) e che ne fossero gelosissimi , temendo di perderle. Io vi annoto un po' di tutto: una parola, un aforisma, una riflessione , un pensiero… uno schizzo, ...una ricetta...un numero di telefono.... Ma le uso prevalentemente per riportarvi quanto mi colpisce nelle mie letture, per poi rileggerlo con calma.   Mi e' sempre parso che in ogni opera (anche nei capolavori) non tutto sia di alto livello qualitativo, che vi siano anche dei passaggi solo buoni,  dei passaggi stanchi  ed infine, incastonati qua' e la',  dei veri gioielli, nella fattispecie gioielli letterari; sono solo questi ultimi che io segno a margine nei miei libri, e che trascrivo  successivamente in una Moleskine.  13 aprile 2016


siamo mortali perche' viviamo nel passato e nel futuro, perche' ricordiamo un tempo in cui non esistevamo e prevediamo un tempo in cui saremo morti …. Borges

Vivere nel passato,  ed il ricordo di un tempo precedente la nostra nascita,  e'  pensiero audace ma attraente; aggiungerei che il ricordo di un passato misterioso cosi' poco immaginabile ma certamente felice , unito al desiderio di riconciliarsi e ricongiungersi con il Creatore e' il motivo per cui S. Agostino "scolpi' " per sempre: Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum donec requiescat in teCi hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore e' inquieto finché non riposera' in te. L'Uomo vive in un oceano di nostalgia, in un oceano di ricordi di un passato che. forse perche' molto felice, da' dolore e che, forse fortunatamente, resta avvolto da un mistero fittissimo, impenetrabile.

...seppi che il linguaggio puo' essere una musica ed una passione. E cosi' mi fu rivelata la poesia. Borges

La parola puo' essere musica , armonia , puo' essere passione ed appassionare. Potrebbe essere che cio' che non e' parola non puo' essere in noi perche' non generata dall'anima; ricordare che il Verbo, che e' Dio e che e' Parola ha preceduto tutti gli esseri, dei quali e' stato il progetto con cio' garantendo l'origine divina di tutto.  L'armonia che coinvolge il Creato configura  una grande sinfonia, che e' in via in via di perfezione mediante l'opera dell'Uomo, supportato dall'aiuto dell'Uomo Dio.  Armonia  voluta da Dio.

 

...percepire quanto tutto possa essere letterario … il mio vedere, il mio sentire , sono letterari... Borges

Tutto puo' essere letterario, e, aggiungerei, tutto deve tendere ad essere letterario... tutto deve trasfigurarsi in parole, che in un certo senso danno vita alle cose, ne sono parte dell'anima, e danno vita agli eventi, alle riflessioni, alla vita, nelle nostre anime. C'e' chi ci dice che e' impossibile pensare a qualsiasi cosa se non appoggiandosi alle parole che indichino univocamente  l'oggetto pensato, quasi come se il pensare fosse un parlare ancorche' silente.... non staremmo quindi mai zitti, come il mare... . E' attraverso le parole che tutto viene individuato, collocato nel tempo e nello spazio, correlato ad altro, reso comunicabile ad altri. A testimoniare che il Creato sia una grande sinfonia in pieno svolgimento la trasfigurazione in buona letteratura di tutto cio' che esiste ci dice della Eterna Bellezza nella quale siamo immersi , ci dice che il Creato e' intrinsecamente Bello, Logico, Buono e che essendo Uno nulla puo' essere omesso e tutti e ciascuno ne siamo parte necessaria: anche i neutrini, i muoni e tutte le particelle subatomiche piu' effimere sono costituenti necessari del Creato..


..avevo letto in Lugones che la metafora e' l'elemento essenziale della letteratura , e avevo accettato tale principio. Borges

Accostare due parole di significato diverso in una relazione che assuma un significato chiaro e' cosa frequente anche nella vita comune,  ma e' cruciale nella letteratura. I poeti lavorano molto con le metafore che ci indicano similitudini con sconfinamenti semantici (del significato) delle parole,  e con creativita' audace. Un concetto espresso con una metafora e' piu' chiaro di quanto puo esserlo se espresso con parole dirette o con perifrasi tortuose.


Borges era immensamente colto, ed uno dei temi chiave della sua opera- il mondo visto come un'infinita biblioteca- ha un'implicazione chiaramente autobiografica.

Se tutto e' o dovrebbe essere parola, e se dette parole che indicano e correlano e rendono comunicabili oggetti materiali ed immateriali e tutto il resto, tutto cio' che e' stato pensato con parole, quindi detto,  e'  suscettibile di essere scritto e divenire racconto che puo' essere reiterato, che si infutura .. tutto cio' configura una infinita biblioteca. Ma se ogni parola e' vissuta per secoli pur modificandosi, e se ogni parola ci parla di un contesto storico che l'ha nutrita, influenzata,  correlata ad altro, arricchita, e' pensabile che le parole siano come organi di un corpo vivente, e che ogni organo interloquisca con il resto del corpo, talche' come e' certo per il mondo fisico, ogni parola vive delle altre parole come ogni atomo e' influenzato dal resto dell'universo. Cosi' una immensa biblioteca e' contenuta in un libro, ogni libro e' contenuto in una pagina, ogni pagina e' contenuta in una parola... la parola, la pagina, il libro , la biblioteca borgesiana partecipano della stessa potenza creatrice, che e' una , indivisibile nel senso che ogni parte contiene il tutto, pur essendo divisibile indeterminatamente.

 

«Egli [Il Padre] ci ha scelti in Cristo prima della fondazione del mondo», Ef 1, 4

Frase misteriosa ma bellissima, rivolta a noi, ad ogni singola Pecora appartenente al Gregge che e'  la Chiesa, che e' l'Umanita', che e' il Creato, tutto affidato al Buon Pastore, che conosce, ama e protegge tutte le sue Pecore, Una ad Una. Frase misteriosa: Dio ci ha scelti non solo prima della nostra nascita, ma addirittura prima della fondazione del mondo. Sempre nella Lettera agli Efesini leggiamo: Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, [5]da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. [6]Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù .... altro brano misterioso e bellissimo; cosa dire? Viene in mente solo l'Angelo che rimbrotta Agostino di voler capire Dio, che era operazione altrettanto impossibile quanto quella di voler svuotere il mare con una conchiglia:  non dovremmo mai dimenticare di essere immersi nel mistero, che non potremo mai svuotare il mare, soprattutto con le nostre piccole conchiglie, pur essendo un nostro dovere sacro cercare di conoscere Dio di piu' e amarlo di piu',  conoscendo meglio le sue Opere d'Amore.

18 aprile 2016