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MOLESKINE 2
2 maggio 2016
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Mozart ha catturato l'Armonia dell'Universo....
Albert Einstein
Einstein ha trascorso la sua vita nello studio del Creato, ed e' un
grande, tanto grande che lo si potrebbe definire il piu' grande
scienziato della storia dell'umanita', anche se le classifiche sono il
piu' delle volte ingenerose, e, a volte, assurde. Comunque lo
scienziato ha speso la sua vita nel cercare di scoprire (perche' di
questo si tratta, scoprire, togliere un velo, togliere una coperta, per
vedere cosa c'e' sotto, qualche cosa che c'e' stata "ab aeterno", c'e'
stata da sempre, dal Big Bang, o, meglio, dal “Fiat Lux”) ,
riprendo, per cercare di scoprire le leggi che governano la vita
della materia. Il suo intento era di dare una veste logico-matematica
alle dinamiche del Creato, inteso nella sua parte fisica,
deterministica.... ha cercato di catturare la forma delle leggi che
governano l'Universo. Il fatto che egli, perentoriamante, ci dica che
Mozart ha catturato l'Armonia dell'Universo, ci dice che .... Primo:
nellUniverso c'e' una grande Armonia, che e' veramente meravigliosissima
e che solo le forze del Male, nelle loro varie incarnazioni e nelle loro
continue mutazioni, vorrebbero minimizzare o negare. Einstein
pensava, ma prima di lui altri lo avevano detto, che e' un errore
chiamare caos cio' che e' invece un ordine pefetto ancorche' ancora
non compreso, avvolto in un mistero arcano; ma man mano che nuova luce viene irradiata
sul cosmo meglio risalta la bellezza e l'interna coerenza del
Tutto, nella sua unita'; quel Tutto che lorsignori chiamano natura,
per tentare di conferire a cio' che esiste una origine ed una vita
indipendente da Dio. Credere con il grande scienziato che nel
Creato e' profusa tanta Luce e tanta Bellezza, ed essere aiutati a
vederla, e' una via che conduce ad amare il Creatore al Quale
tutto appartiene Noi compresi. Con certezza. Il male? E' venuto
dopo, ed e' stato vinto, una volta per sempre da Colui che ha calpestato
la morte. Il Creato e' una immensa ed eterna sinfonia. Mozart ha
saputo attingervi, Einstein lo ha capito.
5Gesù
disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero:
«No». 6Allora
egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e
troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande
quantità di pesci. 7Allora
quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon
Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai
fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare.
8Gli altri
discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di
pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
9Appena
scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
10Disse
loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora».
11Allora Simon
Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di
centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si
squarciò. 12Gesù
disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava
domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore.
Giovanni 21, 5-12
Mio padre era un uomo pacifico, mite, instancabile lavoratore,
religiosissimo. Debbo a lui il senso del lavoro, cosi' come debbo a lui
un certo mio interesse per la religione.. purtroppo devo dire che non
sono affatto un operatore di pace come lui era … anzi... il suo esempio
non ha domato la mia natura, il mio carattere, che sono stati e sono
perennemente inquieti. Mi mancano le conversazioni con lui, sui nostri
temi preferiti dell'agricoltura, della politica e della religione. Un
giorno mi chiese a bruciapelo: “Secondo te all'altro mondo si mangera',
mangeremo?” D'istinto risposi affermativamente, e di ritorno mi chiese
da dove traessi la mia convinzione. Risposi che dopo la Resurrezione
Gesu' chiese ai suoi discepoli se avessero qualcosa da mangiare, con il
che' insegnandoci, io pensai e penso, che i Risorti mangiano. Spero di
non essere scomunicato da qualche prete forastico, ma come interpretare
la domanda “Figlioli, avete qualcosa da mangiare?”. Non credo si possa
escludere credibilmente l'interpretazione piu' lineare, piu' piana,
che e' quella di volere mangiare qualcosa, intendo dire che Gesu' voleva
mangiare. Mi commuovo nel pensare che alla mia risposta gli occhi di mio
padre brillarono di gioia, pregustando certo futuri pranzi, ma
soprattutto nel condividere con me una umanissima immagine della
vita eterna … fra un salmo e l'altro mangeremo … naturalmente
benissimo... ebbi l'impressione che il Signore, presente, ne sorridesse.
Mio padre mi manca. Molto. Lo ricordo ai tanti che gli volevano bene.
2 maggio 2016
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