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Dolce e' capire..... | ||
Ogni tanto per fortuna capita... capita di capire con chiarezza cio' che per anni, si rimuginava, si intuiva, senza riuscire a dare una veste chiara di parole a cio' che sembrava rintanato nei recessi profondi del nostro essere, dai quali pervenivano solo borbottii insoddisfacenti. Cio' rinvia a Socrate, che ci diceva che la verita', e la Verita', e' dentro di noi, si tratta solo di farla uscire, e per questo ci vuole, ovvero e' molto utile, un aiuto che conosca l'arte della maieutica, l'arte delle levatrici che aiutano a far nascere, ovvero a far uscire cio' che gia' c'era e percio' c'e', che e' dentro da sempre, ab aeterno. ( Anche la parola scoprire ci dice che sotto la coperta c'e' qualcosa, che le scoperte non sono creazione, ma solo un definire con parole giuste cio' che fino a quel momento non era stato fatto). Ma, per la potenza di un lieve parto, potenza della parola, che deve evidentemente avere relazione con la Parola, e con il Verbo, puo' emergere un chiaro messaggio, liberatorio, perche' di contenuto cosi' convincente che improvvisamente si capisce, ed i bobottii si placano, si sciolgono in un sorriso. Oltre ogni dubbio. Ascoltate: “ Dolce e' capire / che non son piu' solo / ma che son parte di un'immensa vita/[...] dono di Lui, del suo immenso Amore”. E' l'inizio di un canto liturgico, ispirato al “Cantico delle creature” di San Francesco, canto liturgico che da' al cantico del grande Francesco ulteriori significato e profondita'. Nel merito. Siamo tralci di una vite Divina. siamo membra del Corpo mistico. Il sole e' fratello, la luna e' sorella...la morte e' sorella ed il tutto rinvia ad una Comune Paternita', ad un Padre che vuole essere indirizzato con almeno un fratello a fianco almeno virtualmente, (Padre Nostro, non mio, che suonerebbe inappropriato) a significare che c'e' una relazione ontologica e fortissima fra gli esseri. Il Maestro ha pregato “Ut unum sint” - “Perche' siano una cosa sola”- tutto porrebbe l'esigenza di definire, capire che cosa ci lega alle altre Creature, oltre il fatto certo e fondante di avere la stessa Paternita'. Rileggiamo i versi del canto, ed in particolare ....”[....] non son piu' solo/ ma [..] son parte di un'immensa vita”. La foglia di un albero ha la vita'? Certo che la ha! Ma e' parte di una vita superiore che e' l'albero! Il nostro corpo e' composto per l'80% di acqua, ma molta acqua e' un fossile antichissimo, per cui i micro-mattoni che compongono le nostre membra sono molto piu' antichi di ogni Colosseo: il nostro essere parte da un passato di miliardi di anni (13 miliardi ho appreso da Piero Angela, grande divulgatore) . La legge della gravitazione universale enunciata dal grandissimo Newton ci assicura che il nostro corpo interagisce con le masse di tutto l'universo per cui ogni oggetto sa' della nostra esistenza, cosi' come noi sentiamo in noi la presenza di tutto il Creato. Dagli ammassi di galassie ai neutrini dalla vita effimera io ricevo messaggi e lancio messaggi... ci sono anch'io.... interloquisco con il Creato.... di cui sono parte per cui: DOLCE E' CAPIRE CHE NON SON PIU' SOLO/ MA CHE SON PARTE DI UN'IMMENSA VITA, DONO DI DIO, DEL SUO IMMENSO AMORE. 22 dicembre 2016 |