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Neve a New
York
A pochissimi giorni
dal passaggio dell'uragano Sandy, che ha fatto molti danni,
si affaccia la prima neve a New York. Poca cosa, non molti
disagi, anche se altre 50.000 persone sono rimaste senza
luce, aggiungendosi alle centinaia di migliaia ancora
al buio per via di Sandy. Questa nevicata e' effetto di
un'altra enorme perturbazione, un altro "storm", di energia
molto minore di quella del precedente uragano, ma
comunque dello stesso tipo. Non si puo' non pensare alle
variazioni climatiche, fra l'altro uno dei temi della
campagna elettorale del neopresidente Obama. Pensando a
quello che sempre piu' frequentemente accade in USA, in
Centro America, in Europa, in Estremo Oriente, cioe'
alluvioni, smottamenti, allagamenti, fiumi che esondano,
viene da pensare che i cambiamenti climatici ci siano
davvero; personalmente me ne sto convincendo, anche se, ma
e` solo un'opinione, che comunque condivido con molti,
detti cambiamenti di clima sono presumibilmente naturali,
cioe' non provocati da "sconsiderate" attivita' antropiche,
se non in modo minimo, trascurabile, infinitesimale.
Comunque bisognera' abituarsi, stare piu' attenti a
costruire ed a manutenere, soprattutto in America (sembrerebbe,
potrebbe essere che una costruzione in legno, non molto
resistente meccanicamente, sotto l'azione del vento degli
uragani, possa distruggersi in un nonnulla, non appena vi
sia stato il primo danno: tipicamente , se parte una o due
finestre, se parte una porzione di copertura, sono create le
condizioni per un collasso generale di tutta la costruzione.
Ergo: manutenzione, manutenzione, manutenzione. La prova: quando c'e' un terremoto
o un uragano, le costruzioni ben fatte e ben mantenute,
piantate in luoghi idonei, reggono benissimo, come possiamo constatare ogni
qualvolta ci vengono mostrate immagini di disastri naturali.
8 novembre 2012
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