Nei luoghi piu' sacri di Roma (Fori
Imperiali) e di Atene (Acropoli) ci sono olivi, presenze d'amore
e di civilta', segni di pace posti quasi a guardia contro
il male ovunque dilagante.........
Una delle non molte buone
nuove da Settefrati, da
qualche anno, e' un certo rinnovato interesse alla coltivazione
degli olivi, alla produzione di olio. Uno sguardo al contesto
generale ci mostra che l'olio di Settefrati e di tutta la zona
(in particolare di San Donato) e' molto buono, ci mostra ancora
che gli olivi sono veramente tantissimi, ci mostra ancora che
molti oliveti son stati abbandonati e che la maggior parte degli
oliveti abbandonati lo sono irreversibilmente (il piu' delle
volte perche' non raggiungibili da mezzi meccanici).
Che l'olio della nostra zona
sia molto buono ce lo dice anche Columella, il piu'
grande
degli agronomi dell'antica Roma, che aveva individuato in
Venafro e dintorni la zona di produzione del miglior olio di
tutto l'impero romano: questo non lo ricorda nessuno o quasi....
ma provate solo ad immaginare se quelli che dicono che le loro
mele sono le migliori del mondo potessero aggiungere che le loro
mele erano, secondo autorevolissime autorita', le migliori
dell'Impero Romano... ? …. meglio lasciar perdere. La crisi
dell'agricoltura che ha colpito tutti I paesi collinari e
montuosi che non potevano adottare una meccanizzazione spinta,
l'emigrazione che ha creato maggiori spazi agli agricoltori
rimasti ma ha lasciato all'abbandono i terreni meno
raggiungibili che erano poi anche quelli meno fertili; per
dette ed altre ragioni il sistema olio/olivo languiva. Difatti
negli ultimi decenni il gravissimo problema dei costi eccessivi
della raccolta delle olive insieme alla scarsa produttivita'
degli oliveti faceva temere che quanto era gia' successo per i
vigneti – abbandono generalizzato, sempre per I costi eccessivi
di coltivazione - , stesse per succedere , sembrava
inevitabilmente anche per gli oliveti....ma.... Ancora una volta
le macchine hanno aiutato l'uomo. Piccole macchine agricole,
alla portata di tutti, meglio definibili come attrezzi agricoli
motorizzati: l' ” abbacchiatore” per la raccolta delle olive che
ha veramente rivoluzionato l'olivicoltura; la decespuglatrice
e/o la motozappa per una corretta manutenzione dei terreni degli
oliveti, segnatamente sotto le piante. I risultati:
scomoderei l'aggettivo meraviglioso.
L'abbacchiatore e' un geniale
quanto semplice attrezzo che ha portato la raccolta delle olive
diciamo da 40-50 Kg al giorno per uomo (media delle medie)
a 150-200-300-400 kg al giorno per uomo (la forte variabilita
dipende dall'annata e dallo stato di "salute" degli olivi) .
Sembra poco? Non e' poco! E' una vera rivoluzione che rilancia
l'olivicultura al punto da scuotere tutto il sistema, talche' sono ormai
diversi quelli che impiantano olivini (e fra essi colui che
scrive) , che fra l'altro non costano molto (circa 7 € cadauno)
; altra impensabile conseguenza: torna ad essere conveniente la
mezzadria (cioe' il proprietario dell'oliveto da' al raccoglitore
la meta' del raccolto, o giu' di li'), ed il mezzadro con
la capacita' di raccolta con l'abbacchiatore puo' guadagnare da
150-200 € al giorno ed oltre. Si sara' notata la grande
dispersione delle quantita' di prodotto ricavabile e dei
conseguenti risultati economici, che
derivano da due cause: la ben nota alternanza negli anni della
produzione dovuta a cause non ben note e non governabili
(esempio nel 2014 100 unita' di peso contro le 30 unita' del
2015:
terribile ma e' cosi', purtroppo); vi e' ancora la grande
differenza di produttivita' fra un oliveto ben condotto ed uno
semiabbandonato, ed anche qui le differenze sono enormi,
ovviamente. Per la cura che conviene dare ad un oliveto,
economicamente ma non solo (non abbiamo del tutto dimenticato
che si puo' amare un albero....), abbiamo citato l'utilizzo
della motozappa e della decespugliatrice. Difatti i nostri
terreni son quasi sempre un po' aridi e le piogge che cadono
non sono sufficienti il piu' delle volte; si pone il problema di
fare in modo che la poca acqua sia ben utilizzata, ed in cio'
soccorre la motozappa e, in misura minore, la decespugliatrice .
E' noto che I terreni incolti da anni sono duri, compatti, tali
che quando piove l'acqua penetra poco inducendo le radici delle
piante a venire in superficie, con la conseguenza che nei
frequenti periodi di siccita' le piante vanno in
sofferenza, con cascola delle drupe o malnutrizione delle
stesse; i terreni incolti da anni fanno evaporare moltissimo
l'acqua perche' i canali di risalita per capillarita'
non sono interrotti da nulla. Se il terreno viene zappato (anche
per soli 8-10-12 cm) si conseguono due risultati: si impedisce
alle radici delle piante di venire troppo in superficie e si
riduce drasticamente l'evaporazione, che hei terreni compatti e'
fortissima. La decespugliatrice? Tenendo basse le erbacce che
hanno radici profonde toglie parte della “concorrenza” alle
radici degli olivi , cosi' come con l'ombra che l'erba fa sul
terreno rallenta l'evaporazione dell'acqua. In sintesi potremmo dire che ogni 3 o 4 anni
l'oliveto andrebbe motozappato, e 2-3-4 volte all'anno andrebbe
decespugliato. Vorrei dire anche due parole sul un argomento che
a mio avviso sta maturando: l'irrigazione. Due piccole
esperienze. A Bari ho visto oliveti irrigati con gocciolatori a
tubicini, che erano innestati a distributori che da chioma a
chioma passavano da un olivo all'altro: i rami si
piegavano per il peso delle olive che erano tante ed erano
grandi in modo incredibile. Ad Atene (breve vacanza a settebre
u.s.) ho visto olivi meravigliosi nei tanti parchi cittadini,
soprattutto nella zona al cui centro e' l'Acropoli
(sull'Acropoli c'e un olivo, dono di Minerva alla sua citta'; un
altro olivo e' ai Fori Imperiali a Roma con una vite ed un
fico...., vicino alla tomba di Romolo e Remo). Piante il cui
tronco era di 30-40 cm, innaffiate con ala gocciolante, ognuna
delle quali poteva avere qualcosa come due quintali di bellissime olive,
verdi-scure, lucide, grandi . Si tenga presente che Atene e la
Grecia in genere sono aride come il nostro Sud (Magna Grecia
anche in questo....) e che i due quintali di olive senza
l'irrigazione avrebbero potuto essere 20-30 kg o forse meno...
Domanda a questo punto retorica: conviene irrigare gli olivi?
La mia risposta e' : conviene, certissimamente conviene. Per
semplificare direi che non c'e' niente nel regno vegetale cui
non piaccia l'acqua. Dove prendere l'acqua … non certo da
Acea.... non invadiamo il terreno del settimo comandamento...
L'acqua puo' essere semplicemente raccolta: 100 m² di
superficie impermeabile o impermeabilizzata ad hoc possono darvi
decine di m³ d'acqua, piu che sufficienti per alcune centinaia di
piante di olivo: quello che io ho visto a Bari e ad Atene
convincerebbe tutti. Una finale considerazione tecnica sui
fertilizzanti sintetici: per me vanno benissimo.... quando
parliamo della fame nel mondo dovremmo rammentare che, se non
fosse stato per i fertilizzanti chimici, il mondo sarebbe
affondato
in una .... apocalisse … d'altra parte tutti mangiamo ogni
giorno cibo prodotto con vegetali e semi prodotti con
fertilizzanti e carni prodotte nella stragrande maggioranza dei
casi con alimenti ottenuti a loro volta da terreni, da coltivazioni
abbondantemente fertilizzate con P, K, N , con fosforo ,
potassio, azoto : se questo elementi fossero nocivi saremmo
tutti morti, ...... e da quel dì . Una visione un po' demoniaca di
tutto cio' che non e' strettamente tradizionale non giova a
nessuno … 28-12-2015