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Il Papa a Canneto nel 1985

 Qualche riflessione.

Dal numero delle visite al sito e da alcuni contatti con amici Settefratesi arguisco, cosa peraltro comprensibilissima, che la notizia del Papa a Canneto ha destato molto interesse e qualche perplessita’. Solo per dovere di testimonianza vorrei fare qualche considerazione:  

-11 Novembre 1984 ; anziani Settefratesi dal PapaChe il papa recentemente scomparso, il grande papa Giovanni Paolo II, sia stato a Canneto  e’ certo e documentato , personalmente,  lo seppi subito; a quel tempo una rivista settimanale (Oggi?) pubblico` un articolo in cui si parlava di una vacanza in incognito del papa alla Maiella ma fummo in parecchi a riconoscere dalle foto che non si trattava della Maiella ma della Valle di Canneto. Si disse che coloro che avevano avuto un qualche ruolo nella visita fossero stati vincolati al piu’ assoluto riserbo, ma qualcosa trapelo’ ed in fondo non erano notizie intrinsecamente riservate,  o per lo meno non lo erano piu’ dopo i fatti, quando non c'erano piu` rischi ne` per l'incolumita' del Pontefice ne` per la quiete della sua vacanza.  

-Quanto la visita del Pontefice a Canneto sia un evento per noi importante  e’ presto detto: e’ un evento papa0011.jpg (180155 bytes)epocale : mai un papa era stato a Canneto e chissa` quanto tempo passera` prima che un altro vi torni, forse secoli, forse mai. Il fatto che la visita sia avvenuta in forma privata e  riservata  non toglie molta importanza alla visita stessa e, per qualche verso forse ve ne aggiunge: il papa ha scelto i nostri monti per riposare un po` in santa pace, il papa ha scelto anche lui quei boschi, quei prati....  

-Fatto quindi certo ed epocale ; ed ora il solito piccolo desiderio, sussurrato per paura di dare fastidio a chiccessia:   una mano pietosa apponga un segno sull’esatto luogo dove il Papa stanco riposo`, li`, alla base dello Schioppaturo... un umile segno quale potrebbe essere una targa di ottone, o di bronzo, con lo stemma del papa, o con una Croce,  piccola quanto si voglia, ma  tale che per i nostri figli  e per i pellegrini dei prossimi decenni e secoli si conservi memoria che  in quel luogo gia’ sacro alla Vergine Madre, un giorno il Vicario di Cristo diede sollievo al suo corpo e prego’  Iddio,  immerso in una natura paradisiaca

- Il luogo di cui parliamo, lo Schioppaturo, che nel nostro dialetto significa "Cascata",  e` custodito nel cuore di tutti i Settefratesi.  15/4/05  

 

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Quei giorni trascorsi con il Papa

 

 

Ausilia Vitti ci trasmette il testo di un articolo pubblicato venerdì 8 Aprile 2005 da "Il Tempo"  - Lazio sud,  pag. 25 -  a firma di Marco De Luca. Grazie Ausilia per la collaborazione. Fra [...] note redazionali.

La  terra della Valle di Comino, in uno dei suoi  luoghi più suggestivi, carico di storia e di  religiosità, può essere fiera [dovrebbe essere  fiera !!!!] di aver ospitato, seppur in  incognito, Papa Giovanni Paolo II e la casa  salesiana don Enrico Vitti può a ragione essere  compresa tra quei luoghi benedetti dal grande Papa polacco.  


Nel luglio di venti anni fa il Santo Padre passò una breve vacanza nella valle di Canneto, a Settefrati.


 GIOVANNI Paolo II passò tre giorni di assoluto riposo nella Valle di Canneto, lontano da Roma e nella quiete delle Mainarde [e' una  imprecisione.."veniale" : Canneto non fa parte delle Mainarde] . Era il luglio del 1985, i primi giorni del mese, quando
l’elicottero con a bordo il Pontefice si posò su una spianata della Valle di Canneto, in territorio del comune di Settefrati, in Ciociaria. Lì, a 1200 metri tra le ripide pareti del massiccio della Meta, sorge la valle scavata dal fiume Melfa e sulle cui rive è edificato il santuario della Madonna di Canneto. Più oltre, quando i boschi secolari si infittiscono, si erge la casa salesiana  don Enrico Vitti. Fu qui che il Santo Padre venne ospitato per tre giorni; l’alloggio era al terzo piano della casa in una stanza umilmente arredata. Con lui c’erano quattro accompagnatori e tre giovani sacerdoti salesiani, don Pierfausto (oggi responsabile dei salesiani in oriente), don Bianchini e don Clemente. La presenza del Papa sui monti della valle di Comino fu tenuta segreta a tutti: né il vescovo della diocesi di Sora, né i sacerdoti del santuario della Madonna di Canneto, né il prefetto di Frosinone e neppure le forze dell’ordine furono avvisate del suo arrivo. A chi vide atterrare l’elicottero (a luglio quelle zone sono meta di escursionisti) fu detto che era un mezzo della protezione civile in perlustrazione per verificare i danni del terremoto avvenuto qualche mese prima[ in realta' il terremoto ci fu nel maggio 1984, 14 mesi prima della presunta data della visita del papa, non pochi mesi; da verificare se la visita non fu nel 1984 come mi par di ricordare anche se non ne sono affatto sicuro] . «Dissero che l’elicottero aveva a bordo l’allora sottosegretario [alla protezione civile] Zamberletti», ci racconta Domenico Vitti attuale direttore amministrativo della casa salesiana don Enrico Vitti. Durante quei tre giorni, il Papa fece altrettante escursioni: la prima fu alla località [1^ giorno]Schioppaturo. Qui una caratteristica cascata [vedi foto] lo vide arrivare, vi si fermò e si raccolse in meditazione leggendo un testo sacro. Il giorno dopo Giovanni Paolo II partì per l’escursione più lunga: [2^giorno]una camminata di quasi cinque ore fino ai 2.240 metri della Meta [ in realta' la foto che io ho visto venti anni fa mostrava il papa lungo il sentiero che dalla base di Cavallara conduce verso "Pietra con l'acqua", non credo che il papa sia stato sulla cima della Meta, ma vedremo].  Durante la terza escursione, verso la località [3^ giorno]Tre confini, il Santo Padre si riposò costruendosi un giaciglio di fortuna con qualche frasca e una coperta sulle spalle.

 In nessuno dei tre giorni fu visto o si incontrò con gente del luogo: quando il Papa era in cammino per quei sentieri, l’efficientissimo servizio d’ordine lo precedeva impedendo così possibili incontri. Qualcuno pubblicò alcune foto di quelle escursioni, ma venne detto che il Papa si era recato sulla Maiella. Il segreto di chi sapeva ha incastonato per anni quella storica visita. Tra di loro la signora Antonietta Nizzardo di Settefrati, all’epoca ottantenne: era lei che aiutava a servire il cibo ai sacerdoti e agli ospiti della casa salesiana. La signora Antonietta è deceduta da quattro anni: soltanto a pochi giorni dalla morte ammise qualcosa. In quei tre giorni era lei che portava il vassoio con le vivande dalla cucina su al terzo piano, alla stanza del Papa. Era in quella stanza che Antonietta e gli ospiti della casa salesiana assistevano alla santa messa officiata ogni giorno dal Santo Padre, devoto di don Bosco. La terra della Valle di Comino, in uno dei suoi luoghi più suggestivi, carico di storia e di religiosità, può essere fiera [dovrebbe essere fiera !!!!] di aver ospitato, seppur in incognito, Papa Giovanni Paolo II e la casa salesiana don Enrico Vitti può a ragione essere compresa tra quei luoghi benedetti dal grande Papa polacco. 5-4-08