Home
Antonio Vitti
Papa Giovanni, Papa Wojtyla
Di solo pochi orsono l’annuncio
che entro l’anno I Beati Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo
II saranno proclamati santi, saranno “canonizzati”. Si tratta di
due figure diverse per tante cose ma accomunate da una grande Fede
in Cristo ed Amore per Cristo, Fede ed Amore che fondano la loro
dedizione alla Chiesa, Luogo dove Dio e l’Uomo convivono in Cristo
Gesu’ , Nostro Signore.
Due ricordi.
Primo. Ero un giovane studente
ad Isola del Liri, avevo solo 14 anni, e frequentavo l’Istituto
Tecnico Industriale. Era l’11 novembre 1962, son passati 51 anni!!!
Era il giorno della solenne apertura del Concilio Ecumenico voluto
da Papa Roncalli. A sera era prevista una fiaccolata notturna verso
San Pietro. Da Isola partiva un pulman e, con il consenso di uno
degli organizzatori che conoscevo, della CISL, mi aggregai alla
comitiva, verso Roma. Una serata memorabile, una di quelle in cui
il Cielo sembra avvicinarsi alla la Terra, quella in cui Papa
Giovanni pronuncio’ il famoso, storico “Discorso della Luna”.
Percepii che qualche cosa di grande stava accadendo, ed io c’ero :
“Quando tornate a casa fate una carezza ai vostri bambini e dite
loro: questa e’ la carezza del Papa”. La carezza del papa ai
bambini , segno dell’Amore Infinito di Dio per le sue Creature,
Amore che va sempre ricordato, sempre annunciato, sempre celebrato,
quintessenza del messaggio del Sacrosanto Evangelo, del Regno di Dio:
Dio ci ama di Amore Grande, di Amore Infinito, Dio mi ama di Amore
infinito, Dio ti ama di Amore infinito; e cinquantuno anni dopo un
altro grande Papa, Papa Francesco spieghera’: ”Dio perdona sempre,
ricordatevi questa parola, Dio perdona sempre”.
Secondo. 1984. Per quello che
ancora ritengo un evento inspiegabile ed imprevisto, accettato con
direi lievita’, da alcuni mesi ero Sindaco di Settefrati, il sempre
adorato mio paesello nativo. Ci fu un terremoto diciamo di media
gravita’ e fu difficile gestirlo : l’emergenza, la progettazione dei
restauri…. Un invito insolito per me, andare in udienza dal papa
alla sala Nervi o sala Paolo Sesto, con le insigne del paese, una
sciarpa tricolore che a quell tempo si portava avvolta intorno alla
vita, sopra la giacca. Andai. C’erano altri due Sindaci, se non
ricordo male Alvito e Campoli. Don Antonio Sacchetti che guidava un
bel gruppo di settefratesi si dava da fare avanti ed indietro per
cercare di far avvicinare la sua gente al Papa. Noi Sindaci (mi vien
quasi da ridere) eravamo in primissima fila e, dopo la parte
ufficiale dell’udienza, il papa, il Grande Papa, il Papa Santo,
venne verso di noi e si intrattenne brevemente con ciascuno. A me il
Papa chiese : “Di quale paese sei? “. La mia risposta non pote’
essere il nome dolce del paese mio, che amero’ per l’eternita’
perche’ un groppo alla gola mi impedì di parlare; il Pontefice se ne
accorse e mi dono’ uno di quei suoi sorrisi che sono possibili solo
ad un Uomo di Dio, un sorriso il cui ricordo mi ha sempre dato
conforto; il Santo mi prese poi le mani , le sue due si strinsero
con le mie per uno o due secondi. Ancora oggi, e sono passati 28
anni, sono vinto dalla commozione. E pensare che ancora non sapevo
che Papa Wojtyla era gia' stato alla nostra Canneto, la Valle della
Madonna Nostra.
Cascata Giovanni Paolo II. La
risposta di Settefrati all’esigenza di rammentare a tutti che il
Santo Papa era stato da noi, nelle montagne nostre e della Madonna,
fu una risposta ben calibrata ben fatta. Ricordiamo che questo sito
se ne fece promotore insieme ad altri settefratesi ed agli
amministratori comunali del tempo. Alcuni non furono d’accordo, vien
da dire che non saranno mai d’accordo coloro per I quali vige il
principio che “Non e’ mia iniziativa ed allora non vale niente”.
Speriamo che il Nuovo Santo, che scelse la nostra terra per un breve
riposo, nel Cielo dove vive in Compagnia di Dio, si ricordi di
Settefrati e di Canneto e rechi il suo aiuto in questo periodo di
grandi necessita’.
Un pensierino finale. Papa
Francesco mi sembra un altro gigante della storia della Chiesa: una
Chiesa che Lui vuole povera e per I poveri. Son convintissimo che
Egli fara’ un gran bene all’Umanita’ con il suo additare la Poverta’
come valore, Madonna Poverta’; una riconsiderazione quella della
Poverta’ che ci fara’ riflettere sulla nevrotica, assurda corsa ai
beni materiali, beni che se non sono Segni di Amore, e lo sono
sempre meno, sono solo pietre, così come ci dice Papa Benedetto.
La vera ricchezza di un uomo e’ la consapevolezza che Dio e’ Amore,
che ci Ama. Il resto non conta. Un Amore che, così ha voluto
l’Altissimo, deve essere annunciato all’intera Creazione: di volta
in volta con “Una carezza ai bambini” o con un "sorriso dolcissimo",
o con altri mezzi, altri segni, ma sempre, preferibilmente,
con semplicita'. Giovanni, Giovanni Paolo: due grandi doni
dell’Onnipotente al mondo
.
9
luglio 2013
|