E’ il mio Parco. Lo serviro'. Come un servo inutile.
Vedendo alcune foto scattate lungo il sentiero che va dalla Madonna delle Grazie e dal Cimitero a Canneto mi sono un po’ commosso. Mi riferisco a foto di colombi e di alberi ed erba, al verde tenero dell’autunno, dopo le piogge che a fine estate sempre vengono a ristorare la terra riarsa (che cosi’ si ricarica per l’inverno). La bellezza in questo caso e` anche e soprattutto pace... e` umilta`... si tratta di creature che non rivendicano nulla da nessuno, paghe come sono del loro stato, ..... ben altra dignita` della mia occorrerebbe per parlarne... . Il pensiero vaga....
Confesso di aver saputo con molto ritardo che la fondazione del Parco Nazionale d’Abruzzo la dobbiamo ad un Alvitano, ad Erminio Sipari; quando l’ho saputo ne ho avuto gioia. Sara` perche' per tre anni ho frequentato la Scuola Media di Alvito, all’ex convento di San Nicola ed io ho sempre finito con l’amare i luoghi che conosco bene, nei quali ho vissuto: Alvito, Isola del Liri, Pisa, Roma, New York.... Sara` perche` fra i paesi della nostra Valle Alvito e` stato il paese della cultura, Alvito dicevo, che e’ stata la nostra capitale per secoli, sara` perche’ la credo una cittadina mite; per tutto cio' e non so per quale altro motivo, sapere che venne da Alvito la proposta di un assetto organizzativo ed amministrativo adeguato per la difesa dei nostri pacifici monti e degli alberi ed animali che vi abitano, delle popolazioni di esseri miti minacciate da mani empie, ecco, associare Alvito a tutto questo mi diede, e mi da, gioia. Da Alvito venne un nobilissimo atto di vero Amore per le mie montagne e per i suoi abitatori.
Ho amato molto i miei monti, teneramente, e piu’ vado avanti negli anni piu` li stringo al mio cuore e non li lascio piu'. La mia anima e` un'abituale frequentatrice di Portella....Il mio amore per le rocce, i faggi ed i sentieri ed i prati e le fontanelle... e gli uccelli e le nuvole e le pioggie... ho cercato questo mio amore di indagarlo... non l’ho mai separato, e non avrei potuto separarlo, dall’amore per gli altri abitatori dei miei monti... certo in primis dalla Celeste Abitatrice.
Dominatela... ecco quello che Dio stesso ci dice della Terra... il lascito, che e` comando, che e` promessa, che e` se si vuole dono e` anche responsabilita’; dominare da Dominus ... non il dominio inteso nella accezione piu’ comune e corrotta del termine: ma Dominus che rinvia a Cristo, a Dio , le Cui Signoria e` salvezza e` protezione e` amore e` responsabilita` e` disponibilita` illimitata... tutto, quindi, meno che abuso... e` servizio...; ecco quindi un barlume di comprensione del nostro rapporto con i nostri monti ed i suoi abitatori: essere investiti di un mandato di protezione e di amore da Dio stesso, amare la Natura come Dio ci ama, ecco il fondamento giusto del nostro rapporto con i nostri monti ed i suoi abitatori... con il Parco... .
Ahime`, pero’, che tristezza nel vedere che l’idolatria dell’ “ambiente”, minando alle fondamenta il giusto rapporto Dio-Uomo-Natura, ci pone a contatto con forme morbose di attenzione, ... un rapporto ideologico, troppo pensato e troppo poco vissuto, iroso e febbricitante, che mostra il suo volto dalle infinite negazioni; che, infine, nell’escludere il Creatore e Reggitore, determina l’avvizzimento della natura, determina brutti squilibri, determina tanta tristezza. Non piu’ il Cantico delle creature ma orride profezie, quasi sempre esagerate, anche dal punto di vista strettamente scientifico; non piu’ apparizioni ed eremiti e pastori e boscaioli, ma occhialuti e pallidi fanatici che, peraltro, non vivrebbero mai vicino a cio’ che dicono di amare.
Per anni ho percepito tutto cio’, nebulosamente, ed ora mi appare un po’ piu’ chiaro: l’amore che vuole escludere Dio non puo' esistere, e` un camuffamento, e` un falso, e` una negazione ... Solo Dio e` Amore, ed allora se si parla di Canneto posso dire che, indegnamente, se si vuole molto indegnamente, amo nei miei monti il Loro e mio Creatore e Redentore, Colui che pasce i imiei faggi e procura il cibo ai miei colombi ed ai miei corvi, presso la Dimora eletta della Gran Madre di Dio. Cerchero` dunque che il rapporto fra me Uomo e i Fratelli Alberi e Piccoli Animali, sia d’Amore, di responsabilita`, di protezione, di servizio: cosi' vuole Iddio Altissimo. E` il mio Parco, lo amo, per quanto possibile vorrei proteggerlo dalle insidie molto subdole di tutti coloro, e sono i piu’, che non amando Dio, non possono amare null’altro, se non di finto amore... Posso dirlo? E’ il mio Parco. Lo serviro'. Come un servo inutile.
New York, 12 Ottobre 2007 |