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Da Renato Tamburrini : Uno saggio del Prof. Roberto Almagia' sulla Valle di Comino  pubblicato sul Bollettino della societa' geografica italiana nel 1911

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La Valle di Comino - apparso nel 1911 sul Bollettino della Società geografica italiana-  a più di 90 anni dalla sua pubblicazione si rivela tuttora di grande interesse per la conoscenza  complessiva della nostra storia.

Gli studi successivi hanno in parte confermato, in parte messo in discussione (ma  non  direi che abbiano risolto con convincente chiarezza),  alcune affermazioni che qui sono date per scontate, prima tra tutte quella relativa alla localizzazione dell'antica Cominium sannitica, della cui distruzione narra  Tito Livio nel X libro delle Storie. Meno controversa, per ovvie ragioni di consistenza documentaria, è invece  la vicenda medievale e moderna.

Al di là dei particolari comunque l’articolo presenta una sintesi ancora valida e leggibile dei  vari aspetti - geologici, geografici, storici e antropologici- che caratterizzano il quadro della realtà cominese.

Di più: dal punto di vista del rapporto tra  storia, identità e appartenenza, oggi al centro di tante riflessioni e revisioni storiografiche, dal saggio si delinea  con sufficiente chiarezza  un'immagine della Valle di Comino come regione geografica ben individuata, con un forte  retroterra storico e antropico comune.

Tra i motivi di interesse, non da  ultimo sottolinerei la rilevante personalità del suo autore: si tratta di  uno dei maestri degli studi geografici italiani, Roberto Almagià (Firenze 1884- Roma 1962), che fu professore nelle università di Padova e Roma,  direttore della sezione Geografia dell’Enciclopedia Italiana e socio dell’Accademia dei Lincei.

Una volta riesumato il piccolo saggio dalla polvere degli scaffali,  ho pensato che fosse utile proporlo integralmente per i visitatori di settefrati.net, ad arricchimento di quella specie di "biblioteca di storia patria virtuale" che si sta costituendo grazie alla tecnologia globale di internet (e magari anche alle fatiche di Antonio).

 

Renato Tamburrini

 

25/9/04