Antonio Vitti
Le stellucce della Madonna.
Le foto che
presentiamo sono tutte del fotografo Morpurgo (Spalato
1886-Roma 1971) e sono attualmente conservate dal Ministero
per i Beni Culturali. Le foto sono riprodotte in un bel
libro del quale a suo tempo presentammo la pubblicazione,
il cui titolo e’ “Sulle strade della Fede- Pellegrinaggio a
Canneto agli inizi del ‘900” a cura di Romeo Fraioli. Le
foto del Morpurgo sono interessanti, meravigliose per chi
ha a cuore Canneto, la devozione alla Madonna Nera , e tutte
le tradizioni e le leggende che emanano dall’Ermo Canneto. Abbiamo volute titolare la pagina presente
di settefrati.net “Le stellucce della Madonna” perche’
alcune fra le piu’ belle foto del Morpurgo ci mostrano
pellegrini a Capodacqua che cercano proprio le Stellucce
della Madonna.
“… Narra
una pia leggenda…”: l’incipit della narrazione
dell’apparizione della Madonna a Capodacqua dell’Arciprete
Marsella, l’incipit della storia della nostra spiritualita’,
e del battito del nostro cuore che custodisce la Leggenda di
Canneto: li’, nella profondita’ del nostro animo, il
mormorio delle parolette brevi di Don Crescenzo non
ci abbandonera’ mai. Tolstoj , nel momento in cui descrive
l’occupazione di Mosca da parte dell’esercito napoleonico,
mette in bocca ad uno dei personaggi di Guerra e Pace una
bellissima espressione: “La Russia non e’ a Mosca… e’ nel
cuore dei suoi figli…”… noi possiamo dire: “Canneto e’ nei
nostri cuori” .
Le
Stellucce della Madonna: di che cosa si tratta? Le acque del
Melfa che erompevano da Capodacqua facevano emergere dal
sottosuolo piccolo scaglie di un minerale che nell’aspetto
era simile ad oro, che colpite dal sole brillavano
nell’acqua, tremolando come san fare le stelle, tremolando come stelline, o meglio stellucce….o meglio Stellucce…ed i
pellegrini le cercavano, le prendevano con se’, e la cerca
si intersecava con un antico “rito” per cui ci si legava,
si diventava comari. Da bambino anche io ne trovai due o
tre, le conservai per alcuni anni, dopo non le ho piu’
trovate, chissa dov’erano finite, ne provai un forte
dispiacere ed ancor oggi me ne dispiace.
La leggenda
vuole che quando la Vergine Maria sfioro’ con il suo annello
la roccia di Capodacqua oltre alle acque del fiume nacquero
le Stellucce, le Stellucce della Madonna. Questa leggenda
nota a tutti i pellegrini di Canneto, fu viva per secoli,
fino al 1959, quando Capodacqua fu rovinato in modo orribile
da lavori mal fatti, che si potevano evitare pur volendo
captare le acque del Melfa: sarebbe bastato fare i lavori di
captazione un pochino piu’ a valle. Dicevo di aver perso le
mie stellucce della Madonna da me raccolte a Capodacqua; le
ho perse ed ho perso anch’io l’Antico Fiume Melfa … forse
per custodire le mie stellucce occorreva l’innocenza di un
bambino … ma forse , parafrasando Tolstoj le mie stellucce
sono presenti in un recondito luogo della mia anima, cullate
dalle arcane nenie o inni o sussurri del mio fiume che Vive,
Vive, Vive nella mia anima, e nelle anime dei fratelli con i
quali condivido l’eredita' di leggende celestiali legate alla
Grazia, alla Bonta’ ed alla Bellezza di Colei che un grande
teologo chiamo’ “Il Paradiso di Dio” .
Antonio
Vitti - 2 Luglio 2012
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