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Il treno delle 17:46 Il treno parte sempre puntuale alle 17:46 da Grand Central Terminal e c’e’ sempre posto a sedere. Il viaggio per me e’ breve, solo 20 minuti. Dopo aver visto la mano di bridge per cui compro tutte le sere il New York Post (25 cents), spesso mi addormento, solo per pochi minuti, per via della stanchezza un pochino e perche’ il treno mi ha sempre fatto venir sonno. Questa sera c’e' con me una coppia di neri, diciamo quarantenni, molto bella lei, li vedo inondati di gioia, trasfigurati, nei loro sguardi dolcissimi, carezzevoli; in un dormiveglia che non voglio liberare in sonno vero, e dal quale non voglio destarmi .... in una nebbia che ovatta tutto vedo due luci antiche riconoscersi ..... come dopo molti secoli di ricerca, dimentiche dei mondi di provenienza e di un passato di vuoti orribili...: si conclude oggi un'attesa lunghissima, me testimone.... Il tutto all’incrocio fra il passato -una memoria che e’ sogno- ed il futuro -una speranza che e’ ancora sogno-, nel sonno e veglia del tempo presente, nel sogno mio di stanchezza e nel sogno dei miei compagni di viaggio.... ai quali forse dovrei, ma non posso dire: attenti il mondo in questo momento sta ruotando attingendo la vostra energia, per vostra virtu’ (e neanche posso dire che se fosse utile e possibile fonderei immediatamente un’armata per proteggere la loro luce... ). Ecco proveniente dai secoli dei secoli e da ammassi di galassie ecco un sogno vero e la sua epifania. Il treno continua la sua corsa (per via di quanto e' gia' accaduto egli e’ diventato uno sbuffante, scrupolosissimo mostro benigno: mi pare voglia dare segni che la sua corsa non e’ stata invano, che e’ molto contento di custodire le reliquie vive di un'attesa universale che si e' appena attuata). Il treno arriva alla mia stazione. Addio eterni. La Notte viene, per me normale, solo un pochino piu' serena: per i miei nuovi amici credo si tratti della Notte delle Notti, in cui si aprono le porte del Cielo e l'acqua delle brocche e' piu' dolce (Borges).
17/10/04
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