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Il fatto e' realmente accaduto. Dopo la II guerra mondiale
il papa Pio XII parlava spesso alla radio cogliendo ogni
occasione che gli si presentava. Era un uomo di grande
cultura ed autorevolezza e, cosa non molto comune, ma
sempre bellissima, sapeva esprimersi con eleganza. riusciva
a entusiasmare i suoi ascoltatori che andavano in visibilio
a sentirlo, e che lo adoravano al punto da avergli
affibbiato un titolo forse un po' troppo dolciastro: era Egli diventato nientemeno che
l'Usignolo del Vaticano. Ma come parla bene, parla
benissimo, pare che
canti, che canti benissimo, e' un usignolo: e' l'usignolo del
Vaticano!!!
L'usignolo, cantato in tempi non lontanissimi dal grande poeta
romantico Shelley che amava Roma e l'Italia, era un riferimento
esagerato per coloro che non appartenevano al
codazzo dei ruffiani, servili, adulatori che i personaggi di
vero valore non lusingano e non amano: usignolo era troppo per
chi non apparteneva alla corte ruffianeggiante ed
apparentemente imperante. Uno di questi personaggi,
fierissimo della sua liberta' di uomo e mai prono rispetto a
nessuno ritenne di doversi distinguere, e volle dissociarsi
e lo fece con una forza terribile, distruttiva, che lascio'
attoniti. Lo fece con una poesia. Titolo "L'usignolo del
Vaticano". Ricordo a memoria l'ultima quartina e,
volutamente non vado a controllare per paura di non aver
capito bene, me ne dispiacerebbe. L'ultima terribile
quartina come la ricordo.
" Fare il male non e' peccato/Non fare il bene, questo e' il
vero peccato./ Quanto bene avresti potuto fare, e non lo
hai fatto./ Non c'e' un peccatore piu' grande di te."
Pier Paolo Pasolini
Cosi' tuono' il poeta che evidentemente si riferiva
soprattutto al silenzio del papa davanti ai crimini di
Hitler e Stalin. I signori del codazzo giustificavano il
silenzio del papa, ed ancor oggi molti lo giustificano, con
la motivazione che i nazisti avrebbero certamente catturato e ucciso
S.S.. A lorsignori non veniva in mente, pensiero che
disturba il canto dell'usignolo, che Gesu', Pietro, Paolo,
Andrea davanti al bivio tacere, quindi abiurare da un lato, o
morire dall'altro presero la strada del morire che era poi anche
quella dell'onore. A nessuno di lorsignori vennne in mente
che se l'usignolo invece di cantare al solito codazzo avesse
tuonato, avesse urlato contro l'inferno che umiliava ed offendeva la dignita' dei figli di Dio
come forse mai era successo nella storia, forse si poteva
innescare una reazione contro il male, anche e soprattutto
se la sua denuncia fosse stata consacrata dal sacrificio del
denunciante, cioe' dalla sua morte, quella che venne evitata
con destrezza. Esattamente la stessa
morte di Gesu', di Pietro, di Paolo, di Sebastiano, di
Felicita +7, delle sterminate schiere di martiri di duemila anni di
storia del cristianesimo.
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Leggendo Matteo 25,35-44 si
vede con una chiarezza che non ha bisogno di essere certificata
dagli usignoli ne' tantomeno dai loro codazzi
presuntuosi e ruffiani, si vede con chiarezza che Dio non
ci mettera' nel gruppo dei "venite da me" o nel
gruppo dei "via lontani da me" per i nostri peccati di
azione da noi eventualmente commessi, ma lo fara' se avremo
fatto o meno il bene che avremmo potuto fare, o se avremo
sstematicamente girato la testa dall'altra parte. Cioe' se
siamo stati qualche volta dei buoni samaritani come ci
vorrebbe tutti Gesu' o se siamo stati come il sacerdote ed
il levita che passarono oltre, in ottemperanza ad una legge che
potendo avere esiti di morte non poteva essere legge di Dio .
Anche duemila anni fa succedeva spesso quello che e Pasolini rimprovero'
coraggiosamente al papa: "avresti potuto fare tanto bene, e non lo hai fatto,
sei un gran peccatore".
---- Mi rattrista molto sentire che Papa Francesco non
satrebbe amato da molti (su youtube ho visto dei video
assurdi e raccapriccianti!!!). Non temete, sono solo i
codazzi di coloro che stavolta si sentono respinti come
ruffiani, e che forse non hanno capito nemmeno quel
pochissimo che disperatamente vorremmo capire noi: non hanno
capito un beatissimo.... nulla.
Questio. Ma se il papa del 1939 fosse stato papa Francesco
potete voi pensare che sarebbe stato zitto davanti ad
Hitler? Potete voi pensare che se, per ipotesi, e non del
tutto peregrina, se oggi fosse papa Pietro o Giovanni
quell'eminentissimo ac reverendissimo Cardinale, sig.
Cardinale come cavolo si chiama che ha
sottratto (non rubato, ma che volgarita'
....) o meglio, che ha distolto del denaro alla Chiesa, quello
sacro perche' destinato ad essere pane dei
poveri, ha distolto con grazia cio' che era dei poveri per darlo al fratello ricco, pensate voi sarebbe ancora in
carica? (No, attenzione, sua eminenza non e' sardo, controllate bene , e'
certamente nato ad
Iscar). Non scherziamo: se si omette in modo grave o in
modo sistematico di parlare ed agire in difesa dei
bisognosi, dei poveri, di ogni tipo di poverta', ci
si autoesclude dalla sempre nascente e sempre assediata civilta' dell'amore, dal
Regno dei Cieli di Matteo, o dal Regno di Dio, o , meglio
dal Regno del Padre, quel Regno alla cui edificazione e
difesa tutti dobbiamo contribuire, mettendo a
frutto i nostri talenti, con il nostro lavoro, e con tutta la
nostra vita. Quel regno che ha come cittadini onorari
i martiri. e coloro che hanno amato, non i pavidi, o gli
usignoli, Regno che include tutti quelli che,
per lo meno qualche volta non si sono girati dall'altra
parte. Comunque i codazzi ruffianeggianti
non intristiscono un po' anche voi?. Quando pensate ai
codazzi a chi pensare? Anch'io, sono d'accordo.
11 ottobre 2010
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