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LA VIA CRUCIS

Delia Socci Skidmore

 

Il Sacro Rito della Via Crucis a quei tempi si svolgeva la Domenica nella chiesa della Madonna delle Grazie. La chiesa era buia e fredda. Non c’era l’elettricita` e il rito veniva svolto alla fievole luce di poche candele. L’altare spoglio di ogni decoro floreale appariva scarno.

All’ora di inziare la Via Crucis l’abate Vitti si affacciava dalla sacrestia adiacente all’Altare. Dava uno sguardo attorno in cerca dei maschietti per aiutare nella funzione, visto che non c’erano si volgeva a noi ragazzine sedute al primo banco piu` vicino all’Altare . Con un cenno del capo e con la mano ci indicava di seguirlo nella Sacrestia. Noi non aspettavamo altro e lo seguevamo. Ci piaceva il rito della Via Crucis specialmente seguire il parroco Stazione per Stazione in commemorazione del doloroso percorso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota.

Mentre l’abbate si vestiva per ufficiare noi sceglievamo tutto l’occorente per seguirlo nella cerimonia. Lo avevamo fatto spesso quindi sapevamo cosa necessitava per la funzione. Io volevo portare il secchiello dell’Acqua Santa, La mia amica un po` prepotente lo arraffava prima di me.

Una delle altre ragazze sempre a contendere col raffreddore che le veniva addosso da Ottobre fino a Maggio non sapeva cosa doveva portare, io le consegnavo la candela. Certamente non la volevo portare io perche la cera mi avrebbe colata sulle mani. A me rimaneva il libretto delle preghiere.

Il seggino inginocchiatoio lo portava la mia amica.

Poi c’era la grande Croce di legno da portare per ognuna delle 14 Stazioni.

Questa era pesante e toccava sempre a un ragazzo uno dei chierichetti che miracolosamente appariva all’ultimo minuto.

 Quando eravamo tutti pronti e il parroco aveva indossato il camice bianco e la stola sulla sottana nera uscivamo dalla sacrestia per iniziare il rito. Ci avviavamo alla prima Stazione mentre l’organista cominciava a suonare l’organo e cantare con un vocione non del tutto sonoro.

Prima stazione : Gesu` e`condannato a morte, preghiera, genuflessione, canto Del “Stabat Mater”.

Mentre il parroco leggeva al lume di candela, la ragazza col raffreddore doveva tenere la candela ferma vicino al libretto delle preghiere pero` spesso si doveva asciugarsi il naso e spostava la candela. Il parroco gli afferrava il polso e la riportava vicino dove poteva leggere. Come se non bastasse ogni tanto scambiava mano e la candela si spegneva. 

il parroco rimaneva allo scuro e interrompeva la lettura proprio al momento piu`commovente .  L’abbate  si adirava e lei brontolava ad alta voce. Noi altri cercavamo di soffocare una risatina maliziosa o una sghignazzata. Il sommesso e devozionale del rito si perdeva con i nostri “heheheee’. Si continuava: Gesu` cade la prima volta…Gesu` incontra le pi donne……cade la seconda volta e la terza. Il popolo cantava commosso e mormoravano “ Jes` Crist mie` perdona i miei peccati”.

Stazione undicesima e dodicesima: Gesu` e` inchiodato sulla croce, Gesu` muore sulla croce   ……Queste stazioni erano le piu` commoventi per le pie donne si asciugavano le lacrime e cantavano: “Stabat Mater dolorosa iuxta Crucem lacrimosa, dum pendebat Filius. Cosi cantavano i fedeli.

L’abbate Vitti chiudeva la funzione col dare la benedizione a tutti.

Finito il rito riconsegnavamo tutto al parroco che lui riponeva in sacrestia per la prossima settimana. I fedeli uscivano composti e silenziosi e riprendevano la via della casa. Silenziosamente il parroco chiudeva la chiesa.

Ora sono passati piu` di 50 anni e assisto a una Via Crucis molto diversa. Innanzi tutto la chiesa e` tutta illuminata e riscaldata. L’Altare e` addobbato di fiori multicolore e cantelabra che spargono luce da per tutto.

I chierichetti ora maschietti e femminucce sono gia` al loro posto vicino l’Altare prima dell’ora vestiti col camice bianco. Nessuno fa a gara a quale oggetto devo portare e` stato tutto prestabilito e assegnato previamente.

Il celebrante non deve scrutare  i presenti nella chiesa per trovare  chi lo assiste.

Tutto procede con ordine. Il celebrante un giovane prete alto elegante e` vestito con splendente manto rosso porpora bordato in oro. Sembra un vero “Principe della Chiesa”. Il nostro povero abbate Vitti non lo avrebbe mai sognato un vestimento cosi ricco per la Via Crucis o qualsiasi altra funzione. Se qualche ragazzo ha il raffreddore puo` starnutire tranquillamente nessuna candela si spegne.  I canti sono attonati e vanno tutti in accordo con l’organista. I fedeli seguono la funzione in raccoglimento. Finita la benedizione la gente sfila silenziosa. Va tutto according to plan, pero` qualcosa manca, manca the human touch.

 

Delia Socci Skidmore

 

 

 

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23 marzo 2008