Fra le cerimonie religiose che nel corso dell'anno si
svolgono a Settefrati la processione del Venerdi Santo e' la piu'
struggente. Il dramma immenso della morte di Colui per mezzo del quale
tutte le cose sono state create e' avvertito ed in qualche modo
rivissuto dall'anima di ciascuno di noi, dalla comunita' universale
degli uomini e da tutto il resto del creato: si fece buio su tutta la
terra..... ci furono terremoti..... molti morti uscirono dalle loro
tombe [Matteo 27, 51-52]. Questa nostra intima, profonda partecipazione
al sacrificio del Golgota, in comunione con Gesu' Cristo, con l'Uomo
dei dolori, si fonda sul nostro essere piccole Creature appartenenti al
Grande Dio che muore, sul nostro essere innestati nel suo corpo mistico
... questa partecipazione si esprime nella sera del Venerdi Santo
soprattutto con il Canto :
-Sono stati i miei peccati...
-Chi ha condannato il Figlio....
Si, e' vero, sono stati i miei peccati , anche se non
ero ancora nato, perche' partecipo del bene e del male di tutto il
creato , e se partecipo delle colpe perche' in comunione anche con i
primi colpevoli , partecipo dell'immenso tesoro delle grazie che
sgorgano dal Costato di Nostro Signore Gesu' Cristo, Vero Dio e Vero
Uomo, Dio Altissimo e uomo come me...... Dal trono della Croce, Spes
Unica, Gesu' regna, ama, perdona, consola, sana, salva. E Settefrati,
un paese
spopolato, con ormai pochi abitanti, troppo pochi, continua
a partecipare con profonda compassione, espressa con antichi canti di dolore, alla
morte del Giusto che si immola per Amore, per me, per te, per noi,
per i nostri monti, per i nostri cieli: sia Egli sempre benedetto.
avitti47 - 7 aprile 2012
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